San Michele e il culto della pietra
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San Michele e il culto della pietra

Su San Michele

Amore e Psiche
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Le religioni hanno anch'esse il loro percorso ciclico e ritornano, in forme diverse

San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo

 

Gli archetipi trasfusi in simboli raccontano la verità intranseunte, ciò che splende irremovibile e che si riflette nella storia di ogni individuo e di una collettività. La modernità rischia di danneggiare gli archetipi, la conseguenza più insipida sarebbe l'incapacità di riconoscere una fabbrica sacra da una profana.

In realtà, la confusione culturale genererà (il processo invero è già in atto) modelli ibridi che profumano di sacro solo in apparenza e che ribaltano nella sostanza le energie positive di un simbolo.

Il Satanismo può avere la sua controparte nel Salvatore del mondo, il Cristo, modello di Redenzione, ma ci sono forme più subdole e blasfeme che conducono al l'ateismo, banalizzando la matrice sacra di un simbolo e lavorano sugli archetipi. Il profano avanza e contamina. È più facile il ribaltamento di un simbolo e la sua conversione da negativo e mortale (Satana) in positivo e divino, anziché ciò che è profano in sacro e rende moda ciò che è Verità. Su questo dovrebbero agire le religioni specie occidentali, affinché non ci sia lo smarrimento dell'individuo persona.

L'arcangelo Michele sublimamente ci rimanda proprio a questo concetto. La sua potenza ancestrale, la sua evocazione archetipica scavalca ogni stereotipo confinato ai processi storicoculturali, infondendo il senso del sacro, metastorico per sua impostazione. Il drago che vediamo rappresentato ai piedi dell'arcangelo, a volte come diavolo, non rappresenta la terra in quanto espressione della primigenia Natura, bensì l' avvicendarsi delle mode e delle culture che sbaragliano l'uomo dalla sua entità spirituale e lo decentrano rispetto a Dio.

San Michele, ossia dall'ebraico "Colui che è come Dio" è l'espressione iconografica del trionfo di Dio attraverso i tempi. È colui che dimorerà in eterno. In lui riecheggiano il persiano Metatron, Mitra, così come Apollo e il suo ctonio fratello Dioniso, i quali ritornano nei tempi per la riqualificazione di ogni oggetto che discende da Dio, incominciando dalla materia e dalle sue basi, la terra, interpretata in chiave cristiana dalla Vergine Maria che ha dato i natali a Cristo, il figlio di Dio prescelto, rappresentazione come San Michele di Dio in terra.

Il trionfatore sul Tempo è in ultima analisi il Cristo che alla spada micheliana ha contrapposto la croce, a ricordare la salita dell'uomo verso la Luce. L'importanza del sepolcro scavato nella roccia ci riconduce inesorabilmente alla grotta da cui hanno tratto origine le divinità primordiali, a ricordarci ancora una volta che con la rigidità della morte si ritorna ai primordi, la pietra, mentre lo spirito assurge a divenire energia cosmica.

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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