La vera liberazione è dal corpo e ogni liberazione ha in sé un mistero.
Gesù risorge sconcertando chi non l'aveva capito. Il silenzio del mattino di Pasqua è di pace, di chi si ria dalla morte aprendo la via dell'oltre. Una via invisibile che rivela quanto ci aspetta, al tempo stesso nascondendolo nuovamente. Si compie così la distanza tra Dio e l'uomo, che non viene ad essere colmata da chi non riesce a tuffarsi nei contenuti del Mistero.
La nascita e la morte restano avvolti nell'ombra, ombra intensificata dalla venuta di Gesù. Nel mezzo scorre la vita di Lui fatta di prodigi, dialoghi e profonda sofferenza. Egli nasce e resta diverso da tutti noi, eppure ci apre alla rinascita.
Accogliere Gesù in noi stessi significa abbracciare il Cristo con le sue velature e con la sua luce insostenibile. Ecco dunque il limite di chi si concentra sul lato storico della sua venuta. Gesù era un uomo ma non possiamo scinderlo dal Cristo. È l'anima che si cala nelle forme e le riporta in alto. Qua la comprensione spesso interrotta dal valore della Resurrezione del corpo. Il suo significato incompreso o anche negato. Il corpo è unione di ogni singola parte. Del sangue con lo spirito e della carne con l'anima. È la via del passaggio, il corpo. Senza di esso non conosceremmo la strettoia tramite cui sbucare nell'imprevedibile, nello sconosciuto e nella vera Patria.
Pasqua è passaggio. Passaggio dell'anima attraverso la mortalità del corpo e riconquista attraverso l'anima della nostra eternità originaria. La bellezza ci è d'aiuto in questa sacra e irraggiungibile comprensione. È di aiuto ad abbracciare l'irraggiamento della luce che si fa tramite di salvezza attraverso l'Eucaristia. Il ringraziamento al Cristo e al Padre è doveroso. La genuflessione doppia ai piedi dell'altare durante la Consacrazione è accoglimento in noi stessi del prodigio divino che si compie attraverso la Transustanziazione di vino e pane con cui affrontare il percorso di Salvezza. Non esiste riscatto se non per tramite di una successione di tappe è quanto la Passione e Morte di Gesù per quanto dolorose, c'insegnano. Non si può cogliere il valore e il senso della Pasqua se non ci si abbandona al dolore di quanto da Lui provato e vissuto.