Chiamiamo luoghi quegli spazi che possiedono un'anima e che sono dentro l'anima. Spazi in cui si entra e si esce attraverso la luce e che non conoscono la tenebra. Gli altri sono solo posti, circoscrivibili all'interno di paesaggi anche solo umani, in cui andarsi a svagare o amabilmente a rilassare.
La Natura cura. Alcuni luoghi più di altri, che incrociano la presenza di entità che vi abitano o semplicemente che lì hanno trovato dimora. Maria e prima ancora le fate amano questi spazi che restano ai più sconosciuti perché inaccessibili o troppo lontani dall'avversa modernità. Sono luoghi di sospensione, volutamente accuditi da chi li ha presi sotto la sua tutela come nel caso dell'Antico Mulino ad acqua delle Fate curato in tutto e per tutto dal proprietario, l'ingegnere Fabio Aiello e dalla sua famiglia. Il luogo si trova sopra Nicastro di Lamezia Terme, sui fianchi di un ruscello di antica memoria, dalle cui sponde si è originato un fitto bosco, l'habitat naturale per le leggende che lo vedono popolato da laboriose fate. Tra queste, dalla leggendaria principessa fata Gelsomina che la tradizione vuole abbia a cuore i bambini buoni e ubbidienti, e che in gran segreto con le altre, tesse al telaio nel bosco, producendo il particolare suono tra gli alberi.
Quando Dio ha creato il mondo, ha posto alla tutela di esso e della Natura esseri specifici che con l'avvento delle religioni non sono svaporati, ma sono rimasti al loro posto, spesso oltraggiati da chi ha preteso che la religione monoteista prendesse su di essi il sopravvento, cancellandoli finanche dalla memoria popolare. La trasformazione di alcune fate in streghe o di gnomi in orchi, di elfi in diavoletti si deve al sopravvento delle religioni violentemente approfittatesi della grazia di queste entità. La trasformazione è stata indotta per disaffezionare il popolo alla spiritualità pagana ma molto spesso, come è accaduto in determinate società esoteriche, sono state proprio le magiche entità a mostrarsi repellenti, allo scopo di mantenersi vive e continuare ad operare quindi nel bene, indisturbate.
Una delle tradizioni più antiche e pagane che si è portata in avanti nel tempo tramite processi di osmosi con il sopraggiunto Cristianesimo, è quella celtica. La sostituzione o l'imperativo di abbandono drastico della pagana spiritualità non sono avvenuti in modo violento. Anzi, non sono accaduti affatto. Si è compreso bene alle latitudini interessate che la figura di Gesù Cristo poteva benissimo coesistere con la spiritualità di stampo druidico e che la figura della Madonna poteva essere intesa come la protettrice al pari delle antiche fate, dei luoghi reputati magici e benedetti, dotati di proprietà straordinarie finanche terapeutiche. Proprio sulle succitate convergenze, Cistercensi e Templari nel Medioevo hanno lavorato edificando nei luoghi dalla tradizione reputati sacri, sui ruderi di antiche are le maestose cattedrali, incorporando nella figura di Maria le energie della primigenia Madre Terra. Un grande tributo in questa operazione di forte sincretismo spirituale lo ha fornito Bernardo di Chiaravalle, considerato il padre mistico del cavalierato templare.