Il vaso è la base da cui tutto è partito. Nel vaso che è rappresentazione del Cosmo, Dio ha trasferito se stesso. La prima conformazione di vaso è quella semplice, panciuta. Il vaso anfora subentra successivamente con i due bracci che ricalcano i fianchi rigonfi della donna fertile. Il vaso è il principio di Dio che traspone se stesso nella creazione.
La parola creta significa di fatto "creato" anche se alcune tradizioni sumeriche riferiscono che Dio creò l'uomo con l'adamia (da cui Adamo) tipica terra rossa dell'Iraq. Il colore rosso della sabbia si sarebbe trasferito nel liquido interno sanguigno, conferendo l'impronta divina alle specie animali e al genere umano.
Il vaso legato alla fertilità è l'ambiente in cui vive e si sviluppa la pianta. Il vaso è associato ad Eva, la vivente, che sarà la madre di tutti. A tal riguardo va detto che Vigilia in inglese si dice Eve con il riferimento alla fertilità. La Vigilia di una festa significativa come quella del Natale, ha in sé il germoglio o embrione del fatto nuovo che sta per accadere. La parola evento oltre ad essere legata alla parola venire si riconduce ad Eve. L'evento è difatti ciò che apre a una nuova circostanza o a seconda, coscienza. Inaugura un tempo nuovo. L'eventualità è ciò che potrebbe accadere stando a determinate condizioni. Tutti questi termini sono legati ad Eve e ad Eva. Quest'ultima non è garanzia di vita, in quanto decentrata rispetto a Dio. Dio è il compiuto che in Teologia si identifica con il perfetto. Compito dell'uomo è portare a compimento se stesso e in questo s'inserisce la necessità del lavoro, manuale o interiore, finalizzato a tale scopo.
Dio, cacciando i due dal Paradiso Terrestre, ha imposto loro di lavorare affinché raggiungessero il grado di coscienza divina rinnegato dal peccato originale. Tutto quanto da allora verrà concepito e creato dall'uomo rincorrendo la perfezione. Nulla l'uomo sarà in grado di creare di compiuto e l'imperfezione si rifletterà, quindi caratterizzerà anche ciò che verrà prodotto. Ciononostante l'impronta animica trasferita da Dio al genere umano permarrà anche nelle cose che splenderanno anche di luce riflessa. Tutto ciò che esiste anche di creato dall'uomo, ha una propria anima trasfusa dall'operosità delle mani che imprimono con l'identità dell'oggetto un'anima nuova che si accende nell'oggetto stesso. Il processo di creazione avviato da Dio si protrae nell'uomo e in ogni essere vivente. La Natura partecipa all'errore commesso da Adamo ed Eva e viene declassata anch'essa dallo stato di perfezione dell'Eden. Il declassamento della Natura non va però inteso in senso punitivo ma secondo l'accezione di comprensione materna e accompagnamento richiesta da Dio verso l'uomo, affinché costui portasse alla luce se stesso.
Possiamo quindi comprendere quanto la trama di rapporti tra Dio e l'uomo e le indispensabili ramificazioni che collegano tra loro le singole parti del Cosmo, mantengano in vita il progetto di Dio che prende forma nel Creato. Di conseguenza capiamo l'importanza plurivalente dell'albero con i suoi rami che toccano il cielo, quale simbolo universale.