L'Avvento e il tempo di Dio
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L'Avvento e il tempo di Dio

Amore e Psiche
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L'Avvento e il tempo di Dio
L'Avvento e il tempo di Dio

 

L'Avvento è il periodo che ci prepara alla venuta dell'Emmanuele, di Dio tra noi. Venire è altro da tornare. E' l'incontro che si rende palese insieme allo spirito di comunione. L'Avvento prepara a questo, ad accogliere chi viene per noi.

L'attesa si fa reciproca. È un'attesa che mette alla prova l'uomo impreparato all'accoglienza. L'attesa si fa concretezza attraverso la Fede che ci permette di affrontare la discesa di Dio senza dubbi.

Se la speranza è di chi aspetta ma non sa se andrà in porto l'attesa, la Fede è di chi sa per certo che non attenderà a vuoto. Avvento significa proprio andare verso l'accoglienza di Gesù che è la venuta del vero sole nel mondo. Se il ritorno è un'esperienza che si palesa a cicli, si ripresenta nel tempo, la venuta esprime altro. È il Presente che si cala dal trono oltre il tempo e attraverso di esso l'uomo ritrova il suo incontro con Dio. È qui la differenza tra venuta e ritorno. La venuta è il compimento del presente attraverso l'incontro che si rinnova di volta in volta ad ogni Natale, non con lo spirito di un anniversario che cammina di pari passo con la storia dell'uomo, ma come una conferma a cui il vero credente risponde di sì. È Dio che ritorna e di anno in anno fa nuove tutte le cose rinnovandole attraverso di Lui e spoglie umane in cui si cala senza che se ne sia mai andato. Ecco pertanto l'importanza della preparazione al tempo di Avvento, una preparazione che serve a noi, a riconfermare l'incontro con lui.

Se la Rivelazione è lo scoperchiamento di un Mistero, il Natale è la festa del ritrovarsi. La Rivelazione la associamo al Natale che rende il Cristianesimo la religione della Rivelazione. In realtà non è attraverso la forma di uomo che Dio rivela se stesso, ma attraverso la Fede che l'uomo mostra verso di Lui e la fede necessita di preparazione.

Gesù più di una volta si paragona a uno sposo e nel Vangelo di Matteo questo paragone diviene parabola. Su dieci vergini cinque si fanno trovare pronte ad attenderlo con lampada e olio, le altre no e vengono escluse dalla cerimonia. Non è mai troppo tardi quando si ha la certezza di un qualcosa che arriverà perché per chi ha fede quel qualcosa è già, e solo per gli stolti occorre l'evidenza che è l'incontro con la manifestazione fisica (Epifania).

"Beati quanti, pur non avendo visto, crederanno." Pronunzia Gesù a San Tommaso che ha avuto bisogno di mettere le dita nelle sue piaghe. Con il Natale Gesù piomba nella Storia per adempiere al suo dovere richiestogli dal Padre, nel quotidiano laico la voce della coscienza di ogni uomo.

Deve per quelli che non sanno e non sapere equivale nel linguaggio sacro a non credere. Gesù è il Figlio di Colui che è, che era e che sarà e per Lui il tempo degli uomoni è un'illusione necessaria alla dimensione fisica. È una necessità per affermare i fatti storici che rendono voncreta e pragmatuca l'unica vera necessità che è l'Amore. Esiste solo un tempo per Dio ed è il Presente, il tempo dell'incontro degli innamorati. E nel Presente cogliamo il valore delle parabole dai contenuti assoluti calati nel tempo ma che affondano le radici al di sopra del tempo, nel Regno del Padre. E al Regno del Padre fanno riferimento i miti pagani accostandosi a contenuti che non hanno ancora conosciuto la rivelazione attraverso la storia.

Dante comprende bene il concetto ora espresso, in un'epoca in cui il Cristianesimo si va sempre più consolidando ma al tempo stesso deteriorando rispetto al Cristianesimo primitivo. Virgilio è pagano ma con la luce della sua intelligenza che è anche lungimiranza, si proietta in avanti, andando alle radici dei valori di cui racconta nell'Eneide ma non solo. Beatrice invece è la sposa, colei che conduce Dante sulla soglia dell'altare di luce, perché se sperare è umano, avere fede è di chi si spinge oltre la linea del tempo sulla base di una granitica certezza che è la lampada della Fede.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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