La sacralità del gatto tra angolo e compasso
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

La sacralità del gatto tra angolo e compasso

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Statua egizia Gatto, Gatto egizio Dio Bastone
Statua egizia Gatto, Gatto egizio Dio Bastone

 

Il termine "Angolo" da "angulus" che ritroviamo in "angusto" , così come nell'animale mangusta tesa a privilegiare gli ambienti oscuri e nascosti, c'immette direttamente in una dimensione d'intimità e raccoglimento tramite cui giungere in contatto con Dio.

Nel linguaggio profano "mettere all'angolo" significa "mettere in disparte". Rigidità e regolabilità sono gli attributi dell'angolo che ne stabiliscono anche l'aspetto protettivo. Abbiamo già visto che accogliere equivale a proteggere e sono queste le caratteristiche che ritroviamo nel cielo, manto celeste, così come nella mantella della Madonna. Proteggere è un termine che non va in ogni caso frainteso e che instaura un legame stretto tra uomo e Dio. Proteggo ma punisco anche, è nel rapporto che lega Dio all'uomo e che ritroviamo tra genitore e figlio, alla base di una sana educazione.

La variabilità dell'angolo la riscontriamo a proposito del compasso che ne suggerisce l'ampiezza visiva. Questo è pertanto considerato uno strumento sacro in base al rapporto che instaura tra cielo e materia. La volta del cielo è sorretta da spazi geometrici angolari o circolari.

In inglese angolo di dice "corner" riconducendo così alla radice Krn che ritroviamo nel greco Kardion e nell'inglese Crown. Angolo, Cuore e Corona sono termini capitali che hanno determinato il percorso in campi diversi ma tra loro collegati, della civiltà umana.

Le nicchie di preghiera anticamente rappresentavano l'angolo sacro della casa. Il luogo che ci rapporta a una dimensione di intimistico raccordo col Tutto. Un lume lascia splendere la nicchia in un'atmosfera di penombra che lega l'uomo al divino.

A comunicare all'uomo l'importanza del legame con la propria casa e a insegnare come la presenza di un particolare riassorbito dalla vista e reso capitale dall'esperienza di ritorno a sé stessi è stato proprio il gatto, passato alla storia perché in grado di ripulite gli ambienti domestici dalla devastante presenza dei topi. Gatti e topi si assomigliano per la velocità fulminea con cui sanno scattare agilmente e per l'innata simpatia per i luoghi nascosti e bui. A differenza del topo, il gatto è un animale pulito e ciò ha reso l'uomo ben disposto ad avvicinarlo anche in quanto simbolo degli aspetti più interessanti di ciò che anticamente rappresentavano l'angolo e il triangolo. Il mondo Egizio ha acquisito nel suo corredo sacro l'immagine del gatto riservandogli un posto privilegiato tra le divinità. Nel trucco, nella modulazione dei movimenti lenti, nella sfinge ma anche nel calcolo degli angoli che trasportano alla prima figura geometrica, il triangolo che riscontriamo nelle mastodontiche piramidi, ritroviamo l'immagine del gatto. Mangiare ciò che è simile ma non appartiene alla propria famiglia è quanto nel bene e nel male appartiene alla cultura del gatto traslata e appresa da quella umana. Il raccoglimento indica familiarità e scarto di ciò che non è proprio. Questo discorso lo ritroviamo applicato alla pietra sgrossata riferimento di ogni percorso iniziatico, punto d'arrivo che costa immensi sacrifici.

Chi si apparta perché diverso, viene poi riscoperto ed esaltato. È quanto per traslato cogliamo tra i versetti del Vangelo ed è quanto ci comunicano l'esperienza e la fisionomia caratteriale del gatto. Chi si allontana e si pone in disparte, viene riconosciuto diverso ed escluso per poi spesso diventare modello di un gruppo, di una società, di una civiltà che vede in lui il parametro di perfezione da raggiungere.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001