Lo specchio del pozzo e la via magica
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Lo specchio del pozzo e la via magica

Amore e Psiche
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Diego Santini - La luna nel pozzo
Diego Santini - La luna nel pozzo

 

L'archeologia ci restituisce i primi specchi risalenti all'Egitto. L'opulenza faraonica c'introduce a una civiltà impostata sul richiamo della terra al cielo e ci muove verso il significato originario dello specchio. Quello di creare al pari del lago, una via intuitiva che nasca dall'ispirazione del mondo superiore legato alla sua creatura, il mondo terreno.

Il ritorno a casa rappresentato dal popolo di astri che ci governa e a cui ritornavano i faraoni deceduti, ispirava la grandezza terrena, il viaggio evolutivo dell'uomo a seguito della grandezza terrena e che lo attendeva oltre il percorso nel mondo. Possiamo da questo comprendere la potenza evocativa dell'immagine (da imago da cui si origina la parola "mago") strettamente connessa alla cultura sapienziale che in Egitto raggiunse punte di eccellenza.

Di contro al lago e allo specchio e ai loro espansivi significati troviamo il pozzo, un'immagine doppia in quanto collegata alla luna che in esso si riflette. Non esiste fiaba senza pozzo che compare anche nel Vangelo, qui nella sua veste diurna come fonte di abbeveramento. Il pozzo introduce a una società già organizzata e costituitasi attorno ad esso che riproduce in forma artificiale la fonte di vita originaria intorno a cui si è costruito l'uomo. Dio creò l'uomo impastando acqua e fango. Il lago di Eden trova il suo corrispettivo nel mondo caduto, tramite la costruzione del pozzo. Il pozzo è la gabbia. È lo specchio con la sua profondità da cui è impossibile riemergere. Una volta caduti nel pozzo si muore e di una brutta morte. Era difficile un tempo sondare la profondità di un pozzo comunquesia indispensabile per la vita del villaggio o di una famiglia.

È il luogo in cui il tempo si ferma. È l'accesso agli Inferi.

Più del sole la luna è legata al pozzo a simboleggiare la vanità femminile e la trappola dell'immagine. Se il tempo legato all'immagine della luna continua a scorrere sulla superficie d'acqua, l'annullamento e l'impossibilità di fuga è per chi cade nel pozzo che diventa labirinto ingannevole senza vie d'uscita. Voler afferrare la luna che si posa sulla sua superficie significa rischiare di cadere dentro e rimanere ingabbiati dalla morte. È il luogo della cattura. Quanti bambini in passato sono morti sedotti dall'incanto della luna che si specchia nel pozzo? Un'immagine senz'altro suggestiva che va lasciata lì dov'è, ascoltata dagli occhi e gustata col cuore. Una visione che può aprire a nuove intuizioni e alla via magica, ma che non va per nulla sfiorata.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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