La primavera esulta irrefrenabile sui suoi passi di fata. È il risveglio dalle notti di danza con il rigido inverno. È il trionfo della ricchezza del singolo che si coglie completo e capace di compiere magie. Per questo è la stagione delle primizie.
"Primavera" dal sanscrito "che precede la stagione ardente" non ha solo un valore temporale di precorrenza, ma ha in sé il compiuto. È il tempo della resurrezione da se stessi, di chi trae da sé la completezza necessaria all'espressione. Il letargo è la fiamma ardente della passione, il volo sommerso che porta gli amanti a rinchiudersi per evolvere insieme e singolarmente. La primavera è la kore, Persefone o Proserpina (lat. Proserpĭna) che risorge portando a compimento la creatività accesa interiormente.
Abbiamo bisogno della danza, espressione della passione che arde nella coppia, per sviluppare la singola genialità da trasferire nel reale.
Non è casuale che la festa degli Innamorati, San Valentino, anticipi la primavera. È il sogno che introduce alla creazione che nella Natura si afferma come rigenerazione rintrecciando un rapporto simbolico con la fiamma, il fuoco sacro. Ardere per tirare fuori la propria magia non finalizzata a se stessi, ma come estensione della propria immagine che è l'incontro tra ciò che si è e le proprie potenzialità rappresentate dal mago. Immaginazione è mettere in azione il carisma creativo che travolge senza sconvolgere, come l'onda fertile di un fiume in piena.
La resurrezione dal letargo invernale come condizione necessaria per concentrare le proprie forze ha nel Cristianesimo il suo espletamento, in relazione alla figura del Cristo e alla Santa Pasqua. Fra tutte le stagioni forse quella più associata al regno femminile è proprio la primavera che arriva di soppiatto ma con un ritmo deciso e incalzante, quasi di marcia. È ribellione e trionfo sulla stasi invernale, come ci ricorda l'etimologia del nome del mese "Marzo" che anticamente introduceva alla ripresa delle guerre dopo la lunga sosta invernale. La primavera è il trionfo della forza inesauribile delle donne che spinge la vita sulla linea dell'infinito. L'origine sanscrita di "vera" la ritroviamo nella parola "vestale", la sacerdotessa del sacro fuoco. Il fuoco è l'elemento sacro per eccellenza, distrugge per rigenerare e in associazione alla terra lo troviamo nella rappresentazione del ventre materno in cui la danza sessuale tra l'uomo e la donna dà luogo alla vita.