Cos'è il passato se non il presente che ritorna per rimpossessarsi di noi e noi di lui, perché ci teniamo presenti a noi stessi? Cos'è la vita se non un soffio, una piuma che si stacca dell'eternità?
Gli episodi si accumulano nel tempo e si fanno ricordo, nuvole che scorrono, si assembrano nello specchio del cielo come vagoni in corsa, l'uno di seguito all'altro con un principio e una fine. E poi ci sono i sogni dove ritroviamo chi non sappiamo sia e chi invece ci appartiene da sempre.
Nasciamo per rimpossessarci di chi c'è e non riusciamo a intravedere perché in corsa con noi nel fremito dell'eternità.
Passano gli anni e i ricordi si accumulano per diventare parte della vita che scorre. Tutto ha inizio con i ricordi più vividi, ripetizioni costanti della nostra vita. E mi rivedo in una delle azioni più solite, sistemare la cartella sulle spalle e uscire allo squillo della voce di mia madre "Ippolita, andiamo, sei pronta?"
E poi, in conclusione: "Fermati alla fine della strada!" Era come il capolinea del solito percorso che ogni giorno facevo all'incontrario, di ritorno verso casa. Trotterellando costeggiavo il parco con la cartella sulla spalla. Mia madre era dietro di me e mi seguiva con passo lento. Io la staccavo, fino a ritrovarla sempre lì al solito posto, sotto al semaforo, alla fine del viale.
"Andiamo!" Era l'incipit, il segnale della vita che si svolge dal suo inizio e poi il "Fermati!" di riepilogo a quanto visto o incontrato. La riflessione sopraggiunta nel tempo ha tracciato un nastro teso tra questi due estremi.
Infine l'elemento sogno, un'anima o più. Il risucchio nell'altra vita, quella più intima che racchiude il nettare dell'eternità. Ricordo ancora i sogni da bambina. Il mio sentirmi importante per chi veniva da me a incontrarmi, in quanto io parte essenziale di lui. Un simbolo, un modello che poi è diventato realtà sfuggente nell'adolescenza, a ricordarmi che le cose importanti sfuggono non per evitarci, ma perché le portiamo dentro e in fronte sempre, come un sole che splende e ci richiama a sé.
Ritorni nei sogni ancora come allora, perché nel ritorno restiamo uniti come mai lo siamo stati e come sempre lo saremo per altre forme, ma con lo stesso incanto nel cuore.