Il ricordo come unica fiammella
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Il ricordo come unica fiammella

Amore e Psiche
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Il ricordo come unica fiammella
Il ricordo come unica fiammella

 

Si nasce e si muore costantemente. Per quanto la morte sia un'esperienza trasversale e democratica, è nel singolo che assume precise fattezze. Nasciamo e muoriamo ripetutamente e questo processo è la benzina di ogni divenire.

C'è chi preme l'acceleratore sulla vita e la divora divorandosi. Obbedisce così a un fuoco che non celebra ma distrugge soltanto. E sulla fune sottile della dissoluzione sembra muoversi il nostro tempo. Abbiamo divorato in fretta da distruggere ogni attimo e da portarci nell'odiernità ad assentarci da tutto, mentalmente e fisicamente, preferendo il non vivere.

"Distruggere per ricostruire" recita uno dei postulati dell'Esoterismo, ma un uomo che si distrugge preferendo l'inedia, non ha alcun miraggio di orizzonte da abbracciare. Questa è la differenza abissale tra l'oggi e i tempi addietro. L'assuefazione alla vita ci ha aperti all'alienazione virtuale che a sua volta ci impedisce di mettere a fuoco la realtà.

"Distruggere per ricostruire" una realtà stabile e migliore. Ma chi ci dovrebbe rappresentare, ha come obiettivo la continua distruzione e la costruzione solo per i suoi meschini interessi. Il ribaltamento dei simboli di cui costantemente si parla in rapporto al Nuovo Ordine Mondiale non ha altre finalità. È una propaganda tesa a raccogliere adepti che vogliano sfuggire alla propria distruzione, ponendosi nell'ottica di una costruzione da attuare per la propria gloria terrena.

Poi ci sono gli schiavi, ossia coloro che da esterni al cerchio magico rendono possibile l'attuazione di ogni suo progetto, predisponendosi all'ubbidienza in nome di una salvezza che non arriverà mai perché sono proprio loro il sangue sacrificale di cui si nutrono i vampiri odierni. Non ci resta che lottare per non estinguerci e impedire che anche i nostri ricordi di quando era tutto diverso sbiadiscano. In questa importante speranza anche le persone perdute mai state troppo vicine assumono una luce che è riscoperta di noi in un mondo che aveva ritmi giusti, nonostante le incongruenze infelici. Ricollochiamo le cose nel loro giusto ordine per non smarrirci e lasciamo quindi che i ricordi passati giungano a noi come visite che insorgono dall'animo per liberarci e non solo per consolarci. Non lasciamo che chi regge i fili del mondo ci privi di noi ribaltando l'ordine delle cose, perché altrimenti avremmo affidato noi e la nostra pienezza interiore a chi non vede l'ora di spegnere l'ultima fiammella.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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