Fiabe allo specchio. Il cestino di Cappuccetto Rosso
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Fiabe allo specchio. Il cestino di Cappuccetto Rosso

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Little Red Riding Hood is a piece of digital artwork by Carl Offterdinger
Little Red Riding Hood is a piece of digital artwork by Carl Offterdinger

 

Prima che donazione, l'amore è raccolta. Raccolta attraverso il campo visivo, che diventa nutrimento dell'anima. L'osservazione allora si traduce in arricchimento ed è il primo passo nella crescita dell'individuo.

In merito a questo, l'infanzia di ogni essere vivente è gioia e sorpresa. È appropriazione di ciò che è a prescindere da noi e che noi richiamiamo attirandolo nella nostra vita.

Il cesto è così da sempre metafora del cuore che accoglie per dare nuova forma agli elementi visti e incontrati, oggetti inanimati come anche esperienze. Il cestino è il compagno fedele del bambino che frequenta l'asilo, a contatto con le prime esperienze. Il cesto o vaso nella sua evoluzione semantica più raffinata, è simbolo di abbondanza che fa incontrare lo spettro del Cosmo nella sua complessità tangibile e visibile, con il microcosmo individuale.

Si offre ciò che si possiede, a costo di rimanere nudi, ma la nudità a ben riflettere è lo stato di apertura all'altro. Si parte nudi per vestirsi dell'altro che provvede a colmare le nostre lacune, a riempire i nostri spazi vuoti. A disarmare le nostre paure. Cosa possiamo offrire se non noi stessi? Innanzitutto questo, ragion per cui l'amore ci accoglie nelle nostre fragilità, per donarci altra luce partorita dall'incontro con l'altro, frutto di una reciproca scelta.

Nella storiella di Cappuccetto Rosso grande risalto si è dato al lupo e alla nonna, oltreché alla bambina, mai al cestino. Cappuccetto è la bambina che si forma nutrendosi di quanto le porge la vita e che lei accoglie senza alcun filtro razionale. È l'individuo posto di fronte all'immediatezza della conoscenza istintuale e primordiale che occorrerebbe mantenere viva nella crescita, perché orienta nella formazione ed evoluzione di un approccio sacro e magico col reale.

La via magica nell'acquisizione del reale non è altro che quella della condivisione amorosa. È anche la via del fuoco e di Prometeo, che va coltivata ed è utile ai fini della futura saggezza. La nonna nella fiaba è quindi la proiezione di Cappuccetto Rosso nel tempo. Rappresenta la saggezza sviluppatasi sulla raccolta dell'infanzia che ogni individuo dona a se stesso. La vita nei primi passi non è altro che il consolidamento del rapporto d’amore con se stessi. Il lupo è l'irrazionale che nel tempo non sentiamo più. Non è nemico ma elemento fondamentale nell'allestimento immaginifico del proprio mondo. Ecco perché indispensabile è assecondare nei piccoli il rapporto con mostri ed entità da noi adulti superati.

Crescere e in modo sano è infatti abbracciare e non escludere ciò che la concretezza non contempla. La dimensione razionale serve a giustificare e non a recidere quanto sotto il profilo emozionale abbiamo raccolto nell'infanzia che nella visione ciclica dell'esistenza porta il punto di partenza, (infanzia), a coincidere col punto di arrivo, (vecchiaia). È nella senilità che l'individuo riscopre la sensitività e l'emozionalità via via trascurati nella crescita, aprendosi a nuove percezioni del mondo costruite sull'esperienza ma anche tramite la fruizione di quel lato sensibile e magico che prepara a varcare la soglia della vita per inoltrarsi in un percorso nuovo. Cappuccetto Rosso e la nonna si ritrovano grazie al lupo. La nonna è la proiezione della bambina in cammino lungo il sentiero della vita. Il cestino è la dispensa che contiene le esperienze intuitive ed emozionali che aprono a una visione sacra della vita che mai dovremmo abbandonare e a cui dovremmo rapportarci in ogni tappa della nostra esistenza.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001