L'incomprensione nei più sensibili si traduce in malinconia. Nella rarefazione degli stati dell'anima le associazioni tra il presente e i ricordi generano un filo di soffusa unione che assume le fattezze dell'impalpabilità e della sfuggenza. Così ritroviamo il cuore in tutte le cose e ogni foglia è un cuore caduto che s'inoltra in altre vie, in altre vite che inconsapevolmente riecheggeranno in noi.
In autunno le percezioni si acuiscono e ci troviamo ad andare a ritroso riscoprendo e stupendoci di cogliere a distanza di tempo aspetti inafferrabili di esperienze vissute. Un amore solo sopito e mai appassito riemerge nel suo scalpore con gli accenti di un quadro impressionista, proiezione esterna di un dipinto introspettivo che ci inoltra per le autostrade dell'anima.
Tutto si fa proprio, estremamente riconducibile alle singole individualità, in autunno.
Tutto il bagaglio dell'anima assume carattere centripeto che lo conduce al cuore da cui è partito dopo la fuga provocata dal sole nei giorni d'estate.
I tuoni lontani che si appianano scendendo da sfoglie di nembi sono il tumultuoso rombo delle onde che gonfia le mareggiate. Quanto di più antico risorge e in me assume i tratti del mistero profondo che riconobbi sul tuo viso delicato e spaurito, di Dioniso appena sgusciato dalle caverne pulsanti delle emozioni.