E' proprio questo il senso dell'amore. in tutto ciò che fluendo svanisce, ci ricorda la nostra esistenza. Chi siamo e il nostro valore. Il significato che portiamo qui su questa terra attraverso il corpo che ci ricopre. Quando amiamo, siamo in noi come non lo saremmo mai, nonostante l'euforia. Ma è proprio questo l'euforia d'amore. Ci fa scoprire attimo dopo attimo significati prima invisibili e sepolti da strati di chiacchiere e di cose inutili.
Non c'è frivolezza nell'euforia d'amore, soltanto infantile felicità che ci rende eterni.
L'infanzia è il tempo dell'eternità. Più che un tempo direi, la dimensione dell'eternità. Simile al Paradiso, durante l'infanzia la nostra stanza non ha pareti, perché la libertà è il piacere di sentirsi protetti dai propri affetti e dalla luce domestica. L'azzurro e' vivido, il giallo profuma di sole e tutto possiede l'ebbrezza di una magia. Poi ecco, il dolore subentra crescendo, a imporci di andare avanti e di espanderci, mantenendo vivo il ricordo di quello stato di beatitudine che in vita ci salva dalla morte. E allora, che cosa sarebbe l'amore se non salvezza reciproca? È Dio che si particolarizza in ciascuno di noi affinché ci ritroviamo integri. Al contrario di ogni altra euforia che ci fa balzare nel tempo frantumato della vita cosparsa di frammenti. E su queste basi poggia la maggiore differenza tra Dioniso e il Cristo. Dioniso è l'amore orgiastico che ci porta a vivere nella vita la morte. Cristo invece è l'amore che va oltre la morte e ci porta ad assaporare la salvezza.
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