La speranza è figlia dell'attesa ed è uno dei doni che Pandora era tenuta a custodire nel suo vaso. La speranza è legata alla vita e alla morte e al passaggio delle stagioni.
Senza speranza tutto sarebbe inutile e le stesse divinità, perché si traduce in preghiera e supplica, quest'ultima rivolta anche a chi amiamo e che riteniamo possa cambiare la nostra vita, realizzandoci nel profondo. L'amore diventa pertanto nel concreto ricostruzione possibile per chi incontra se stesso e impara a piacersi grazie all'amore ricevuto dal partner.
La speranza consente la concretizzazione dell'azione divina nella dimensione umana e può pendere da una parte o dall'altra. Per questo è associata alla Giustizia e alla Nemesi. Ed è donna come le partorienti che nutrono in grembo una nuova vita. La Speranza in questo è associata al simbolo del vaso e della coppa. Anche all'anfora con cui le donne erano solite attingere alla fonte. È portatrice di purezza l'anfora e anche la speranza, in quanto connessa al destino, acquisisce desiderio di realizzazione inteso come supplica rivolta al destino stesso.
Nella tragedia la speranza in quanto connessa al destino acquisisce una connotazione lugubre. Il destino è sopra gli dei e la supplica non basta a realizzare l'obiettivo nella vita. Nelle epoche di decadenza la speranza scompare per ritornare corroborata dai principi capitali dell'assetto comunitario di un popolo, che consiste nel trinomio "Dio, patria e famiglia". Acquisisce pertanto rilevanza nell'età augustea in cui combattere per la propria patria era un imperativo categorico. L'eroe della pietas rappresentato degnamente da Enea, è colui che rimane legato al concetto di famiglia e lascia Didone per compiere la sua missione. Egli trasferisce gli ideali che lo nutrono nel profondo nella fondazione di Roma.
La speranza, paradossalmente è associata al filo che lega al principio tutte le cose. La troviamo nascosta a riguardo di Arianna nel mito del minotauro e ovunque ci sia un'intesa di collegamento tra l'uomo e la divinità che si riscontra in tutte le cose. La forza razionale di un popolo offusca la speranza, scaraventando la propria identità culturale nel baratro della dispersione, cosa successa nel Mondo Greco che ha sempre vissuto con difficoltà la propria estensione egemonica e l'accorpamento di nuovi territori sotto la propria identità e autorità. Lo vediamo col fenomeno del Colonialismo che apre all'arrivo in Italia del mito di Dioniso. Differentemente, la potenza romana ricorre allo Statuto Giuridico e all'istituzione delle province, manifestando un maggiore spirito organizzativo che si riflette nella logica della concretezza. Entrambe le civiltà dell'età di mezzo antica dimostreranno di cedere e soccombere alle loro stesse conquiste, ponendo fine al Mondo Antico e consentendo il passaggio all'età moderna che vedrà ricapitolare innanzitutto il Mondo Greco e poi quello Romano, con l'affermazione del Cristianesimo.
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