La cosa più bella che io abbia mai perlustrato, la tua interiorità.
Un bosco inatteso che all'improvviso si è spalancato ai miei occhi. Era inaccessibile come tutte le visioni che trascendono il tempo e lo spazio e acquisiscono valore metafisico.
Chi sono i nuovi angeli? Si chiede la Yoshimoto nei suoi romanzi. Forse coloro che ci assistono nei momenti più delicati?
Io dico, coloro che ci accompagnano nell'arduo valico, cogliendo la nostra prontezza ad andare oltre. In questo le anime battono il tempo e lo sconfiggono in quanto illusione. Siamo pronti perché centrati nella dimensione propria del sempiterno. Pertanto, ogni rivelazione accade perché già in noi, come immagine pura e trascendentale,
Abbiamo bisogno oggi, di una nuova cultura che non si affermi come possibilità oscillatoria tra il probabile e il nulla, ma che radichi l'uomo in sé stesso non dal di fuori ma agendo dal di dentro. Di un cultura che sia non salvifica o soteriologica, bensì profondamente ontologica. La chiave della santità va colta nelle cose grazie alla funzionalità nel presente della grazia immaginifica che viene ricambiata da Dio agli uomini di Fede. Che la Fede ci salvi dal finto dio elaborato a tavolino dai potenti. E ci salvi da noi stessi.