Il cuore è il mistero dei misteri. Custodisce tutto. È magico. Magia non significa forse anche custodire?

In un mondo che è aggressivo e propina aggressività gratuita, la Magia (da Imago, immagine) ci aiuta a carpire il senso profondo delle cose e a proteggerlo nel nostro scrigno segreto che è il cuore. Il cuore è il calderone che come il ventre per le cose materiali, conserva le preziosità della vita e le rende vive anche se tramontate. Il cuore d'oro indica proprio tale funzione di conservazione che al ventre è solitamente negata tranne che quando si fa culla di una nuova vita che nutre, e quindi come il cuore si correda di contenuti sacri.
Oggi si tende a parlare tanto di anima e poco di cuore che appare destinato al linguaggio popolare. Perché questo? Perché il cuore attraverso il riferimento al Sacro Cuore di Gesù, è come se avesse assunto una connotazione limitatamente religiosa che nutre la tradizione popolare. In più, l'impoverimento a cui è andata incontro questa umanità sotto il profilo dei contenuti, ha fatto sì che il Romanticismo decadesse a gusto mieloso e sdolcinato, perdendo così la sua valenza più nobile che lo ascrive a grande movimento di Pensiero riflesso nelle Arti e nella Letteratura.
Dov'è collocata l'anima? Gli ultimi studi a riguardo ci dicono che l'anima è ovunque, in tutto il corpo che rappresenta il microcosmo in rapporto all'Universo che contiene l'anima in ogni sua singola parte. L'anima pertanto è sostanza divina che ci pregna e che trasmettiamo di madre in figlio. L'anima è pertanto femminile solo nel nome, perché è in tutti gli individui e in tutte le cose. Altro è invece la consapevolezza che ci distingue dagli altri esseri viventi e che parrebbe collocata all'interno della ghiandola pineale.
Il cuore allora cos'è se non la sede di ogni vissuto accarezzato dall'anima? Non è dunque il cuore sede dell"anima ma di ogni esperienza, e pertanto luogo del ricordo che si fa presente rendendoci presenti a noi stessi. Quindi, il cuore è anche sede del nostro riflesso, perché terra di confronto con noi stessi nella quale germina il futuro.