Occorre sfumare nell'assenza per ricondursi all’essenza e raggiungere la pienezza dell’Essere

Questo non conosce abbondanza ma e’ il nocciolo dal quale ripartiamo nei nostri cicli vitali ed esperienziali. Lo sbandamento e’ di chi vive l’illusione di una esistenza intrisa di sopravvivenza, paragonabile a un manto di velluto che rende spogli.
Il vuoto e l’assenza sono le condizioni necessarie allo stato di riempimento. Il nudo accoglie l’essenza e la luce come il Cristo nella mangiatoia lo splendore della cometa.
Non c’e’ forse identificazione tra il Bambinello e la stella? Il linguaggio simbolico dei Vangeli dovrebbero condurci a questa comprensione spesso fraintesa dagli ufologi con l’identificazione del Cristo in una sorgente aliena. I Magi sono i Sapienti che adorano la Stella fattasi nuova dimensione spirituale su cui impostare una umanita’ nuova di regalita’ immateriale e non profana. Sono mistici adoratori delle visioni universali che parlano il linguaggio cosmico. L'Epifania e’ dunque il vero Natale che si compie nel riconoscimento supremo con la fonte di unita’ primigenia che danza attraverso la pluriessenza della Natura. Non si scioglie l’Essere attraverso il Manifesto. La Sua dissoluzione e’ possibile attraverso l’esasperato asservimento allo stato profanico e materico. La lettura del Cosmo ci compenetra coi Vangeli e i testi ad sacralità metastorica per procurarci attraverso la scala in salita la discesa fin dentro noi stessi.