L'immaginazione è volo felice ma anche disperazione. Ci conduce al di fuori di noi, ma nello stesso tempo a nostra insaputa al nostro centro

È una porta che apre e chiude e di cui non possiamo fare a meno. L'immaginazione serve a nutrire lo spirito e la mente, e nella capacità individuale a gestirla risiede la maturità della coscienza. I bambini volano ma sono molto più vicini a se stessi di noi adulti che utilizziamo la fantasia per spingerci lontano e così facendo ci disperdiamo, pur avendo un bagaglio di esperienze maggiore che però ci isola.
Allora, alla luce di quanto sopra scritto,l'ignoranza non sarebbe forse mancanza di consapevolezza? e dunque l'immaginazione non e’ forse figlia di una maturita’ distratta nel momento in cui la cerchiamo per allontanarci dalle nostre responsabilita’? Fantasia e immaginazione qui si dividono. La fantasia e’ un'uscita che parla il linguaggio dell’essere, l’immaginazione invece e’ ricerca dell’alienazione. Con quest’ultima si confrontano i giovani di oggi facilmente attaccabili da tutto cio’ che profuce stati alterati della coscienza da loro rifuggita e affatto indagata. La decadenza dell’arte e della musica fossilizza questo bisogno di fuga dal quale spesso non si ritorna se non profondamente deviati. La fantasia compagna dell’arte, nonche’ sua ispiratrice, propone un mondo migliore col quale confrontarsi e con cui provare a rendere tangibile il volo. Al contrario, l’alienazione e’figlia di una realta’ grigia e ostile alla quale si fa ritorno con un volo in picchiata. È un circolo vizioso che risucchia e ingabbia.