Voltarsi e' guardare verso una direzione. Ci si volta verso chi e' al proprio fianco per interagire con lui, per donarsi e ricevere. Il volto diviene cosi' espressione emblematica di un dono a cui corrisponde un altro dono.

Il volto e' la parte del corpo rivelata che racchiude il mistero di una espressivita' non del tutto manifesta. Il volto e' chiarezza ma anche timida riservatezza che traspare dagli occhi. Se il volto e' il sole, gli occhi racchiudono l'essenza del cielo nella profondita' di una tacita corrispondenza. L'intero volto riassume la propensione dell'essere vivente verso l'assoluto. E' l'ultima fetta di un capolavoro ineludibile che ha come orientamento il sole. Ci si volge verso di esso che e' fonte di vita, realizzando il fine esistenziale insito in ogni forma vivente. Anche le piante e i fiori non sfuggono a questa esigenza. Le corolle sono il volto costituito da petali, il ritratto e l'armonia di un ciclico ritorno. Non e' un caso che i bambini dipingano il fiore come una faccina che completa il capolavoro dell'essere pianta. La bocca os oris e' la nascita del sole, l'Oriente, sbocco del fiato che riproduce il respiro cosmico.
Nelle religioni non rivelate, il volto della persona amata e' ricettacolo e visualizzazione del mistero divino e Dio con le sue latenze di ombra si ritrova nel volto del proprio amato, uomo o donna che sia, diventando espressione di un rapporto profondo e inscindibile.