La Verità è luce che splende ed è sinonimo di Vita.
La Verità va oltre noi stessi ed è l'involucro che contiene, la placenta di ogni forma in essere. La Verità pertanto divora il tempo in tutte le sue accezioni. Di conseguenza l'amore non può essere che fonte di Verità e si afferma come esigenza in quelle epoche dove è particolarmente acceso il dissidio con la volontà espressa dalla società. La Verità diviene qui ricerca ultima ed esigenza primaria con cui contrastare la pressante presenza della morte.
Le regole non prodotte dal cuore comportano un allontanamento dalla Verità e offrono sostentamento e consistenza alla morte. Le tendono la mano scatenando meccanismi che sospingono l'individuo incontro a ogni forma di dissoluzione. La Morte è cecità perché alberga nell'ignoranza che è la negazione della Verità.
Nella tradizione cortese in cui l'esistenza del singolo era incesellata nei rigidi dettami della buona condotta aristocratica, la dicotomia vita-morte, amore-dovere era molto avvertita, così come l'esigenza di catapultarsi nella dimensione del sogno illuminata dalle scelte del cuore. L'amore ideale è impossibile da sconfiggere e diviene emblema dell'alleanza eterna che pervade ogni campo e sconfina dal rapporto privato tra uomo e donna. L'amore cortese non è quindi canto liberatorio o ricerca di quella purezza negata nella sostanza terrena. E' l'immortalità di fatto negata dalla complessità di scelte forzate. La morte s'insinua sotto le spoglie del caso che porta alla scoperta gli amanti clandestini destinati a godere della luce nell'ombra. Il caso quindi è l'intralcio operato dall'uomo che a sua volta è strumento di potere in mano alla morte che con gravità interviene a porre fine all'idillio tra i due amanti.
Il caso, come gli episodi di Paolo e Francesca e di Giulietta e Romeo insegnano, è il trofeo impugnato dalla storia sociale che tende a fare il suo corso operando di generazione in generazione attraverso giochi di finzione. La morte in conclusione è il prodotto di un'umanità che non si lascia guidare dalla Luce e persevera cieca nella sua ignoranza.