Si insegna agli altri dopo aver imparato da se stessi.

Apprendiamo e insegniamo attraverso il riflesso di uno specchio magico che ci riporta a noi stessi. Il confronto con se stessi è il più elaborato. Si apprende e si insegna mettendo a nudo la propria parte in ombra. Ciò che non vorremmo, diventa il nostro maestro.. Nell'epoca della spasmodica velocizzazione, siamo sovente catapultati nel vuoto, senza riuscire, volenti o nolenti, a elaborare confronti. L'altro non c'è, assorbito dalla società delle generalizzazioni che fa del consumo rapido il proprio assioma esistenziale. La frenesia divora i meccanismi della riflessione e con essi l'eleganza della discrezione. A risentirne è il linguaggio incardinato su regole fisse che ormai stanno saltando. La comunicazione diretta offusca i preamboli significativi per chi è poco avvezzo agli affronti e resiste alla spudoratezza di una civiltà che non ha a cuore l'intimità.
La grammatica sta allentando il suo rigore e, a farne le spese, è soprattutto il modo congiuntivo.Il congiuntivo è il modo della discrezione e riservatezza. E' naturale che in un'epoca caratterizzata dallo spiattellamento compulsivo di ciò che atterrebbe alla sfera privata, sia in via di estinzione. Non è di oggi ritenere la lingua di appartenenza dipendente dagli ingranaggi della società di cui assorbe ogni pulsione trasmessa. La lingua respira, è viva e assorbe gli umori della comunità che tramite essa si riconosce a casa. E' un organo e in quanto tale evolve ed involve di pari passo ai costumi e alle tendenze della fetta di umanità che tramite essa comunica e si interrelaziona. Periodi brevi, espressioni dirette, introduzioni inesistenti o fittizie sono di supporto a uno sgradevole modo di interloquire che offende il soggetto e aizza il branco. L'individuo annaspa e si riavvolge se stesso, fagocitato dal sistema. Lingua e linguaggio sono le spie di un malessere diffuso che si scarica sul singolo alimentando un cortocircuito dal quale, se debole, egli ne esce sconfitto. Lingua e linguaggio sono valvole di accesso a una coscienza lacerata da condizioni di disagio che sfociano in psicosi e nevrosi.