San Nicola tra l'Arcangelo Michele e il Graal di Merlino
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San Nicola tra l'Arcangelo Michele e il Graal di Merlino

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“L’incantatore Merlino”, illustrazione di Howard Pyle (1903)
“L’incantatore Merlino”, illustrazione di Howard Pyle (1903)

 

Chi fa la guerra non ama il suo popolo. Si ha la netta sensazione che Israele si voglia suicidare con i tre fronti aperti, trascinando nel baratro l'Occidente e consegnandolo all'Islam.

Una situazione delicatissima e molto complessa perché non si hanno ben chiare le intenzioni di Netanyahu. Nonostante lo stop emanato dagli Usa, il capo di Israele continua con le sue operazioni di invasione.

Viviamo nell'epoca degli incroci e delle realtà ibride di significato contrapposto a Umido. Per quanto i due termini vengano associati e spesso confusi tra loro, portano a conclusioni diverse. Umido ci parla di uno stato intermedio tra secchezza e immersione. È l'equilibrio idoneo allo sviluppo della vita. Una condizione antichissima quella dell'umido e che ci riporta alla dimensione delle caverne.

Gli Inferi come luogo nella pancia della terra sono altro dall'Inferno che è condanna all'assenza di ossigeno divorato dalle fiamme.

Evolvendo e staccandosi dalla condizione primitiva delle caverne come habitat, l'uomo ha teso a considerare i luoghi sotterranei e caratterizzati da stalagmiti e stalattiti come spettrali. Ciò risiede in buona parte nella considerazione della pietra come strumento della comunicazione divina. Più impervi e invivibili si fanno i luoghi, più essi stessi diventano mediazione di negatività. La roccia che trasuda acqua è sacra se associata alla dimensione di grotta e non di caverna. È luogo che favorisce la ricerca alchemica e pensiamo a proposito alla grotta di cristallo di Emrys mago Merlino. Il cristallo concentra e disperde la luce. È sorgente di benessere che risolve all'interno dell'organismo disarmonie causa di diversi mali. Al liquido nella grotta de ventre materno dobbiamo lo sviluppo della nostra vita. Ripensando a quanto detto, non deve sorprenderci il trasudamento della prodigiosa manna dalla teca che custodirebbe le ossa di San Nicola. C'è un legame potentissimo tra la pietra e l'acqua in terra di Puglia. Pensiamo agli ipogei e alle lamie. Alle cattedrali sotterranee costellate di cunicoli, in cui la gente si proteggeva dai bombardamenti e in tempi antichi si raccoglieva per pregare con Gesù Cristo le energie positive della terra. C'è odore di umido salmastro per i vicoli di Bari vecchia e dei centri che affacciano sul mare in Puglia. Un odore di conservazione e di mistero inestricabile che sconfina nel soprannaturale senza nome.

San Nicola era un vescovo dal volto scuro, mediorientale. Un uomo dotato di spiritualità che proveniva dall'estremo confine ad Est della religiosità cristiana. Questo in un tempo in cui si andava consolidando la fede nella Chiesa che vedeva in Gesù concretizzarsi le aspettative di obbedienza riposte in Lui dal Padre. Una fede bizzarra e non ancora matura, contaminata da legami con la grecità e il suo fascino ctonio che ritroviamo nei Misteri dedicati agli dei tenebrosi. Nicola è Colui che vince sui dissidi, come spiega il suo nome, dal greco Vincitore. È Colui che unisce e accorpa in Cristo le diverse inclinazioni spirituali e religiose. Nicola è il nuovo arcangelo Michele alla cui devozione si affida la terra delle gravine pugliesi e delle grotte garganiche. È vestito d'oro materializzazione della luce secondo la derivazione bizantina e ortodossa di matrice ebraica. Nicola profuma di luce, come suggerisce la desinenza in riferimento a Lux Lucis. La luce del mistero che fa sacra la pietra e trasuda dalle oscurità della terra. È una figura per molti versi alchemica, che ripercorre l'infanzia animica dell'uomo dalle origini, riportando in superficie il linguaggio del mago che sporge tra gli archetipi. Come Merlino è caro ai bambini che lo confondono con Santa Claus. E proprio nel suo essere congiunzione tra il cielo e la terra lo pone in relazione al Graal. Come Merlino il druido che intercettava le energie della terra attraverso i riflessi della luce cosmica ergendosi a pilastro di pace, appare San Nicola. E a tal proposito, in relazione a questa immagine ancestrale, troviamo la colonna antica all'interno della Basilica di Bari, quale osso di vita che trasuda il prezioso liquido, ricordandoci che a Dio nulla è impossibile e che lì dove tutto appare arido, lascia germogliare la vita.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.