Inverno e Inferno, attinenze e luoghi misteriosi
Tutto ciò che nasce e proviene dal cielo è puro e la purezza è un attributo del Sacro. Il termine "nuovo" in rapporto al cielo è un indizio di purezza. Il Cristo Risorto e lo Spirito Santo infondono un cuore nuovo nell'umanità credente.
Abbiamo visto il significato di Ostia quale cibo di salvezza in relazione al sole allo zenith ma anche alla luna in rapporto alla Chiesa e all'impostazione rituale del culto cristiano. L'ostia in quanto non lievitata è l'equivalente del pane azzimo della Pasqua ebraica, e per i Cristiani è quindi simbolo del passaggio alla vita eterna. L'ostia parimenti al fiocco di neve è bianca e pura, non contaminata, ma al contrario del fiocco di neve conduce dal basso verso l'alto.
Dobbiamo riportarci al fatto che per gli antichi ogni evento naturale e atmosferico avevano radice in Dio. La neve la ritroviamo negli antichi Salmi in riferimento alla sua purezza e in quanto cibo di salvezza è rappresentata dalla manna che discende dal cielo in morbide sfoglie. Manna dall'ebraico "man" che significa "che cos'è?" ripropone nel nome la domanda che si posero gli Ebrei durante l'Esodo, vedendola cadere dal Cielo.
Tutto ciò che nasce avviene per tramite di una condizione di interno e profondità e ciò vale anche per il Cielo. È quanto ci riconsegna la stagione dell'inverno che nel nome contiene i riferimenti a una condizione di ibernazione e di sospensione. Quindi di attesa. Tutto in inverno sembra tacere in una morte apparente sotto la coltre della neve che ha la funzione di un grembo immacolato che protegge la vita al suo interno.
Ciò che è all'interno corrisponde a quanto è in profondità e l'inverno in questo si raccorda all'inferno che rimanda a quanto giace in profondità, sottoterra.
Ciò che giace all'interno introduce al mistero indagabile da alcuni culti iniziatici.
Nel mondo esistono diversi luoghi detti "porta dell'Inferno". Tra questi spiccano i siti vulcanici sede di antichi riti legati alla Terra. Molti dei vulcani contraddistinti da miti e leggende che li vedrebbero canali di collegamento col ragno dei defunti hanno visto nel tempo la formazione di laghi all'interno dei crateri. L'acqua di questi laghi particolarmente melmosa e ricca di metalli e minerali varierebbe a seconda dell'inclinazione dei raggi solari e delle stagioni. Proprio su questi laghi particolarmente suggestivi nei millenni sono fiorite storie e leggende che ancora sopravvivono nella spiritualità della popolazione. Il nome è un indizio che trasferisce nel mistero di questi siti dal particolare interesse non solo geologico ma anche paesaggistico e antropologico e proprio attraverso questi racconti popolari che si tramandano da sempre è stato possibile ricostruire le tappe delle varie culture che lì si sono avvicendate e incrociate.
I riferimenti all'inverno come stagione della morte apparente e ibernazione e all'inferno (luogo del sotterraneo) a cui si corrisponde non solo nell'assonanza, caratterizzano due tra i siti più affascinanti d'Europa. Il primo è il lago d'Averno nel comune di Pozzuoli e l'altro corrisponde alla regione francese dell'Alvernia, una terra antichissima cosparsa di vulcani spenti e ricca di tradizioni che vedono anche la compresenza di miti e leggende celtiche. Entrambi i nomi Averno e Alvernia contengono riferimenti all'inverno e all'inferno. A proposito della regione francese, di particolare interesse è il lago Pavin che dà il nome a un particolare formaggio, il Pavin appunto. Questo lago dai colori cangianti si dice essere popolato di strane creature che risalendo dal fondale invisibile infesterebbero i vasti boschi limitrofi.https://images.app.goo.gl/QnimvgHKWw9pdJ4P7
Inverno e Inferno, attinenze e luoghi misteriosi
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