Il Rinascimento. Il Cosmo, il tempo, il Sacro
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Il Rinascimento. Il Cosmo, il tempo, il Sacro

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Michelangelo Buonarroti: Pietà vaticana
Michelangelo Buonarroti: Pietà vaticana

 

Non ci rendiamo conto adeguatamente vivendo in questa società dove ogni obiettivo e bisogno sembrano essere soddisfatti, della risonanza che possano aver avuto la rivoluzione copernicana o le leggi di Keplero. Sembra una sostituzione da nulla aver tolto dalla posizione centrale la terra e avervi piazzato il sole.

In realtà sapere che questo ordine dell'Universo è così da sempre ha comportato nell'uomo un'esaltazione dettata dalla conquista ma anche, in un certo senso, una malinconia scucita da una perdita lontana. È la presa d'atto che tutto andrebbe in merito al passato rivoluzionato e cancellato. Questo non succede e non succede perché intanto è cambiato l'uomo e le grandi sensazionali scoperte che caratterizzano il Cinquecento e il Seicento si devono proprio all'avanzamento delle Scienze e ai grandi risultati apportati dalle nuove invenzioni del telescopio e di altri strumenti capaci di fornire letture e interpretazioni distinte sull'Universo e sulla realtà in genere.

L'uomo è cambiato e non è più quello del Medioevo pronto a stracciare e a bruciare quanto non conviene o non si mostra in linea con il pensiero dominante sul mondo. L'uomo del Cinquecento ha partorito il suo ingegno dall'osservazione e dalla riflessione sui comportamenti della Natura, dei suoi elementi e organismi, per poi estrapolarne le leggi. Eppure, un altro mostro è in agguato mentre la conquiste procedono e dallo spazio in verticale si ritorna a considerare la terra e nella sua rappresentazione più vicina al vero, sferica, portando alle scoperte di altre zone del globo come le Americhe. Quanto più l'uomo procede sulla via del successo in armonia con la Natura, tanto più il vecchio mondo caratterizzato dalla Chiesa trova terreno difficile per mantenere la sua posizione di gloria. Il Cinquecento è il secolo della dinamicità che si contrappone alla cristallizzazione del potere che ambisce alla doppia investitura sacra e temporale. Le signorie sono in lotta tra di loro per piazzare sul trono di San Pietro un proprio rappresentante di sangue, facendo registrare nel Vaticano numerosi scandali. I Borgia, i Farnese sono solo due delle famiglie che consolideranno il loro patrimonio varcando il soglio pontificio. "Come in cielo così in terra" viene interpretato in eccesso con un'impronta materialistica che si rivela di ostacolo a chi vorrà riportare l'ordine divino in Italia e nell'Europa cristiana. Intanto, nuovi mondi di affacciano con l'ipotesi che nuove razze nel cielo esistano così come nuovi popoli sono stati scoperti al di là dell'Oceano.

Sulla solitudine del genere umano è Giordano Bruno a sollevare non pochi dubbi. Perché questo privilegio? E sulla base di cosa? Le leggi di Keplero sui movimenti dei pianeti lasciano intendere un unico respiro che pervade tutte le cose, il mondo inteso come Cosmo al pari di un unico organismo tenuto in piedi da misteriosi legami energetici. Ecco che compare di nuovo questa parola, energia, come qualcosa di meraviglioso che sostiene e ordina la materia nelle sue componenti, dalle più leggibili a quelle più misteriose. E mentre si coglie l'avanzamento dell'uomo di pari passo con la tecnica sviluppata sulle antiche leggi matematiche, si comprende anche che non si può procedere in avanti se non facendo dei grossi passi all'indietro tesi a recuperare quanto perso o non considerato opportunamente. I miti ma non solo ritrovano credito nell'Umanesimo e ancor più nel Rinascimento, ma anche gli elaborati lasciati da matematici e filosofi non del tutto compresi o accantonati volutamente dalla posizione ostile della Chiesa nei secoli precedenti.

Cambia il mondo ma cambia innanzitutto il concetto di tempo che diventa un tutt'uno che scorre e in cui varie epoche si ritrovano sulla base degli interessi espressi dai contemporanei. Di grande impulso a questa percezione nuova della realtà è sicuramente l'Età Elisabettiana con Shakespeare che riadatta i miti antichi in chiave moderna, avendo cura delle nuove tensioni della psiche e di quanto rimasto irrisolto nella tragedia greca.

Non sono forse Amore e Psiche nella loro romantica contrapposizione uniti dall'unico bisogno di trovare un centro comune? E quale sarebbe questo centro se non l'obiettivo raggiunto dell'eternità? Ecco pertanto la statuarieta' statica di un Mosè sfondare le porte del tempo ed imporsi, sfidando le leggi della fisica e della Morte. Il marmo bianco di Carrara rende il puro e immacolato desiderio dell'uomo non di competere con Dio ma di raggiungerlo, ricontando il tempo all'indietro e ripristinando la ricollocazione dell'uomo nel centro del Cosmo intuito da una esegesi parallela a quella pontificia e ufficiale. La separazione può essere ricolmata attraverso l'Arte non intesa solamente nella sua compiuta accezione estetica ma come risultato di più studi e riflessioni anche matematiche che ricollochino l'uomo lì dove è Dio. Si spiega così anche il capolavoro de "Il Giudizio Universale" come anche la compassione della Madonna nel "La Pietà". Qui la Madre regge il Figlio esanime come fosse un giovane uomo che attende risposte su quanto di incomprensibile gli è accaduto. La santità profana da lei ribalta il binomio rappresentato. Non c'è dialogo. Sono i due mondi distinti che devono ritrovarsi nell'originale profondità della luce determinata dall'ampiezza della figura materna esaltata a Madre di Dio che tra le braccia sostiene l'umanità cieca e perduta. Da qui la pietà. Altro dalla misericordia di Dio che si pone oltre o che l'uomo ha posto in alto, oltre le sue vedute sondabili. Gesù è il figlio di Maria e lei guarda chiusa nel suo velo invisibile con quella sofferenza che è snche incredulità, propria di ogni madre di fronte a un evento di morte che le ha spezzato il cuore. Trascende ogni epoca questa opera, perché una madre che piange il proprio figlio ucciso va oltre le barriere del tempo e in quanto tale è un'immagine compiuta e sacra. Non una scena ma un'immagine conclusa e compiuta e che, in quanto tale, rimane inossidabile nel tempo, quale una lapide ai cui piedi ciascuno potrebbe piangere e strizzare il proprio cuore.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.