Fantasmi d'aria tra i porti del cielo
L'aria estiva prepara la festa
e la sua dissoluzione.
Accende Le forme
sul prato bianco dei ricordi.
Sono io e resto muta
a fissare i pensieri come ali
o fili di nubi
che scorrono via dal tetto del cuore.
Sono gomitoli di fumo che striano il cielo
e incantano il tempo
per non farlo più passare,
per non farmi dimenticare.
Di questi tempi avevo il sapore dell'estate in bocca e delle vacanze qui in Calabria da vivere. Di questi tempi mi tornano flash di allora e i miei occhi indossano il mio sguardo di ragazza che scrutava il cielo per scorgere il mare. Tu eri la vela che segava l'orizzonte e si metteva di traverso sul cuore.
Poi sono arrivati gli anni Novanta.
Sentivo il tuo odore,
percepivo la tua presenza
nei misteri della vita e dell'amore
che non conoscevo,
a cui non avevo ancora osato.
Mi parlavi nel sonno
di avventure e di ebbrezza.
Mi eri vicino più di ora,
ti sentivo ma non potevo toccarti.
Eri il mistero che mi affascinava
e mi spingeva all'indietro,
come una figlia ripudiata dal mare.
Eri tutto ed eri la mia paura.
Eri la salsedine
in gorghi di vertigine
sulla corrente del mare.
Ippolita Sicoli