Alla fine ricordiamo solo l'anima e il suo profumo. Li ripeschiamo nei giorni che come un velo sdrucito ci scivolano di dosso lasciandoci un nudo pianto. Ricordiamo l'anima, la nostra e quella di chi abbiamo incontrato, avuto o mai assaporato. Il ricordo si ricopre di nullità come un sepolcro imbiancato in solitaria.
Ci accorgiamo nei momenti in cui il tempo tira le corde al cuore, che vegliano su di noi le muse dell'arte e le presenze che passeggiano nei libri e nelle opere di chi ci ha preceduti, come chiamate a un sacro impegno, quello di risvegliarci dall'agonia di questo tempo e di accompagnarci verso una vita senza più cancelli.
In solitaria
La mia vita è un silenzio sui libri.
Gocciolano lacrime e brividi di stupore,
cadono giù dalla balaustra dei ponti.
Sono giorni questi
che lasciano echi di niente.
Ci spolpano i pensieri
e tutto di adagia nei contorni
della sera.
Riscopro sul finire della giornata
il sapore di certi cieli
visitati dalla pioggia
nei laghi azzurri che fanno capolino all'improvviso
e ci sorprendono,
visite inaspettate e in solitaria
come un battito d'ala che scuote
e fa sussultare il cuore.
Sono ore stanche e bruciate,
mentre i brividi dell'imbrunure avanzano.
Sera e serenità
si appartengono
ma non più nel cortile della gioia.
Ippolita Sicoli