La mia anima è la mia forza. È la mia parte più nobile che accarezza i pendii irsuti della vita. È il Signore che è in me. Non sorge e non tramonta ma invita alla pienezza del tempo che scorre via precipitando a valle in rigagnoli di montagna. Mi eleva l'anima dalle nefandezze e dal fango mi ritrovo cielo da dove ogni realtà si mostra minima nella misura in cui scalfisce il lato nobile di ogni cosa.
La mia anima è il Signore che è in me e mi lascia rifiorire nella mia meraviglia. Mi fa incontrare stalattiti di diamanti negli antri di un surreale inferno dettato dalle incomprensioni della vita.
Io benedico la mia anima benedicendo Dio. Perché in un mondo che ricerca la durezza, è il mio lato morbido che mi consente di scivolare come velo sulle cose e d'incontrare la bellezza che mi nutre e pervade, nonostante tutto.
Nell'eleganza dell'anima
Tu, anima mia,
siedi sul trono delle onde
e leggi il tortuoso percorso delle nuvole.
Vai oltre il riso beffardo
di chi ti urta il fianco
e ti lasci persuadere dal garrito delle rondini.
Sei cavallo nella sua fuga elegante
sulla battigia di cristallo.
Ogni tanto mi distraggo e mi metto a cercare
morendo nell'istante del mondo.
Da qui mi rialzo vecchio e bimbo rinato
per godere dei lapislazzuli
che il Creato mi offre
e che mi conducono a te,
grotta spensierata
in cui disciolgo le mie lacrime.
Sorgente infinita tu sei,
sotto il vello di acque morte
al seno della vita
che si', aspra e sacra appare
al cuore pieno di gloria e gioia ferite,
di sgomento e dolore.
Mai dall'odio rapito.
E sono una tempesta che reagisce
e poi passa
per godersi il prato risorto
dalle ferite del vento destato.
Morte e rinascita,
sempre e solo bellezza
nonostante l'incespicare nel mondo.
Ippolita Sicoli