Colonne di fuoco si ergono sulle colline intorno e la puzza di fumo entra in casa. Penso alla terra martoriata e all'inferno per animali e piante causato dall'uomo. E sono in pena per le uova divorate dalle fiamme e per il pianto delle mamme delle tenere creature che più rivedranno.
È soffocante l'odore di morte che aleggia e si espande. Il silenzio accompagnato dal vento sopraffatto dal vorticoso rumore delle fiamme. Sono in pena per me e per il mondo non fatto di persone e per questo ignorato. Piango per la Natura e chiedo perdono per il mio solo esistere a mani nude.
Il fuoco dell'estate
È un'estate di fuoco.
È il fuoco dell'estate
che mal pronuncia il suo volto.
È l'estate delle amarezze e dei sogni sciupati.
Della vita che si contrae
anziché tuffarsi nel sole.
È l'estate in cui stringo
il mio cuore ancora acerbo
che brama incanti duraturi,
e la tua mano che mi libera
di ogni stanchezza.
Sei la scia di luce
che mi accompagna alle stelle.
La luce sana che fa dire "vita"
sottovoce
e che la brezza notturna distende per i campi.
Ippolita Sicoli