Vediamo solo ciò che si rende presente a noi, ma ciò che è presente a noi ora, non è spuntato qui dal nulla. È in quanto era già prima, e nulla ha a che fare con i nostri occhi bendati. L'amore cura e l'amore avvelena. Ciò che guarisce è anche medicina. Cambiano le modalità, le situazioni nel quadro delle contingenze che ci rendono presenti e altresì fluttuanti. Allora, in questa delirante complessità, un dono è guardare attraverso ciò che si riceve, protendendo lo sguardo verso altri orizzonti ad espandere quel gesto che altrimenti morirebbe in sé.
Perché far morire ciò che troverebbe compimento nel suo trascorrere eterno? Perché estrapolare la tappa dall'intero viaggio? Il dono è un riconoscimento che avviene finché matura in noi e ci consente di andare oltre.
Libertà compiuta
Il fiore posato sull'asfalto
aspetta e brucia di scottante attesa.
Sciupato dagli occhi
di chi passa e lo sfiora.
Non siamo noi tutti
strofinacci usati e gettati via
da passanti frettolosi?
Nella vita, randagio è anche chi resta
nel cuore che vaga e incanta
chi si sente libero.
Dimmi, libertà,
compiuta via,
madre di stelle e ali di vento improvvise,
dove questo colpo di coda ci condurrà
sferzati i colli...
Da quale mistero ci strapperà
involandosi tra i sogni.
Siamo cuscini di erba
in attesa
agli ingressi dei viali
battuti dal silenzio che inciampa
visitandoci
e destandoci da lui,
quasi fossimo farfalle
nella gabbia del vento
che sospinge e porta via.
Ippolita Sicoli