I colori sono memoria latente eppure fertile di ciò che è stato. Sono il nostro universo nell'universo del tempo. Altro gli odori. L'odore è singolare e trascende le coordinate spaziotemporali. S'imprime e ci fa scegliere chi siamo e cosa portare dentro di noi. Gli animali si scelgono in base all'odore che crea la forma e definisce, diversamente da noi per i quali l'odore è l’infinito non circoscrivibile in alcun amplesso.
Il primo odore che ci lega è quello materno e del latte che succhiamo dal seno. L'odore dell'amato ci ricongiunge alla sua e alla nostra natura ancestrale e quindi divina. L'odore è Dio nel mondo se aleggia come profumo. Altrimenti è la nostra grotta primordiale che ci viene incontro riconducendoci alla primitivita' selvaggia. Al preambolo di Dio.
Per un gatto o altro animale non importa se il compagno o la compagna siano belli o sani. Un animale ferito o con un arto fuori uso sarà comunque accettato per il suo odore e troverà il partner corrispondente. L'odore per noi è orma o nuvola, per loro è forma e recinto tangibile che fa scattare l'istinto del possesso. Qualcosa di caro o qualcuno di molto vicino e a cui riunirsi come una parte di carne mancante con cui ridiventare completi. Questo dovrebbe eessere l'unita’ del due o meglio, il ripristino di quell’ integrità a cui sovente noi umani ci sottraiamo.
Come un filo d'erba
Come fili d'erba al fiato dell'acqua
o passeri al pascolo
tra le praterie di azzurre altezze.
Ovunque andiamo,
ricordiamoci che siamo cielo
e splende su di noi
la leggerezza delle anime.
Siamo anima e siamo cielo
sotto il tetto di acqua
flessibile
che ci riassorbe.
Siamo nella valle degli angeli
e nel germoglio di luce tra gli astri.
Tutto è in seno al principio delle cose
fresca rugiada
che ci nutre e ci attraversa.
Ippolita Sicoli