Oggi veramente siamo più che poveri, perché avvertiamo l'inutilità di ogni battaglia. Ci schermiamo con le parole dall'agonia viscida che porta alla rassegnazione. La realtà è questa e tragico è l'aver perso la memoria di ciò che eravamo nella identità ormai perduta.

Nel niente la morte
Nel niente
il sogno vivacizza i giorni
proponendosi speranza.
Siamo figli del tutto
adagiati su un tappeto rosso
che non sa volare.
Siamo diurni a voce,
col talento in tasca,
insopprimibile e inesprimibile.
Siamo reali adesso,
mentre tutto gira a vuoto,
perché distante è pure la rabbia
nell'inferno che ci circonda.
Che cos'è la morte
se non una parete insormontabile?
La realtà è duro raffronto
con la morte
cogliendosi niente.
Allora eravamo veri e lo sapevamo.
Un giorno non molto lontano...
Ma non sapevamo che lo avremmo
dimenticato
e con estrema leggerezza,
senza esistere, senza resistere
abbiamo continuato a vivere.
Ippolita Sicoli