Se vogliamo sconfiggere la piaga della violenza sulle donne, dobbiamo educare la società a compiere un tuffo dentro di sé e ripescare quei valori che hanno destituito l'individuo della sua autentica dignità.

La violenza sulle donne non è che un riflesso del vuoto che ci circonda e ci annienta nel profondo. Essa fa notizia, come la violenza applicata sui bambini, come la violenza esercitata psicologicamente nei luoghi di lavoro e che potrebbe essere la causa scatenante di una collana di episodi malsani che vedono vittime le antiche custodi del focolare domestico. Un uomo che perde il lavoro o che vede nel lavoro non la realizzazione della propria dignità, ma al contrario la conferma della propria nullità, è un uomo bruciato all'interno che non potrà che seminare morte e delirio intorno a sé. Occorre ripristinare gli equilibri radicati nel DNA culturale antropico, e ciò dovrebbe essere considerato una priorità da chi ci governa, per contenere il fiume di violenza che straripa dall'individuo e intacca ciò che più gli è caro. La violenza è contagiosa nella sua distruzione. Chi violenta, uccide soprattutto se stesso e la propria possibilità di riscatto in una società che sa ancora intravvedere un barlume di speranza su un oceano di tristezza.