''Attenti a quei due'', il fascino di un'epoca e il grande balzo nel vuoto
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''Attenti a quei due'', il fascino di un'epoca e il grande balzo nel vuoto

l'Opinione
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''Attenti a quei due'', il fascino di un'epoca e il grande balzo nel vuoto attuale
''Attenti a quei due'', il fascino di un'epoca e il grande balzo nel vuoto attuale



Quei fantastici anni Settanta, un mondo spaccato in due che lasciava presagire  forme di dialogo. Apertura e chiusura, borghesia e nobiltà interagivano concorrendo a una idea di bellezza che sovrastava ogni attrito e che oggi si rende impossibile.

Un mondo quello che emerge dalla famosa serie "Attenti a quei due" capace di interrogarsi ancora su sé stesso e di individuare al fondo di ogni scelta e azione un bozzolo di purezza che soverchi ogni pregiudizio imperante in un'epoca ancora per molti versi bloccata sulle proprie ristrettezze ideologiche ma comunque, chiamata a superare le barriere di un secolare bigottismo. Un mondo a due velocità, quello angloamericano, protagonista dei sogni giovanili di un'Italia ancora arroccata sui propri stereotipi, e l'altro bloccato nelle trarne di un severo Comunismo. La spinta verso la liberazione dalle proprie prigioni moraliste e sociali incontrava la dura realtà di città divise in due, come quella di  Berlino spaccata da un muro.

Ecco dunque attecchire   con un forte significato il messaggio eroico e potente del film "Attenti a quei due". Due uomini di estrazione e formazioni diverse che si incontrano accomunati dalla stessa missione investigativa che li porta ciascuno col proprio carico di esperienze, a collaborare allo stesso scopo. Sullo sfondo un mondo che si svecchia ed evolve mostrando per la prima volta una gioventù fortemente motivata dalla rivalsa della donna sui retrivi condizionamenti socio culturali. Un mondo al di là  del lusso e degli intrallazzi capace di concepire legami belli e forti, un miraggio per la decadenza attuale.

C'è stato sul finire degli anni Novanta un rigurgito, una moda, purtroppo solo questo che ha riportato all'attualità gli entusiasmi e lo stile di vita che emergono dai film di spionaggio anni Settanta. Un tentativo convinto ma irrisorio che ci ha lasciato lo strascico del sound lounge di John Barry e quella voglia un po' infantile di divertirsi, sapendo di farsi tanto male. Lo spot di Martini anni Novanta che vede come protagonista un'esuberante Charlize Theron ci mostra un'epoca in cui lo scandalo era l'ultima prova di un modo di vivere ancora umano, nonostante le gravi minacce come l'abuso di droghe e l'ombra dell'AIDS dietro la porta. Un mondo che tanti di noi si spingono a riguardare perché varcata la soglia del Duemila, si è tutti  precipitati nella voragine di un incubo collettivo.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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