Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
Il difficile mondo delle relazioni. Dare e ricevere al tempo d'oggi
Gli amori a senso unico non hanno senso. Nel momento in cui la reciprocità non esiste, cade la maschera della finzione. La reciprocità rivela chi siamo attraverso il dare e il ricevere. La reciprocità dimentica ed esclude il protagonismo.
Oggi il saper ricevere è diventata una forma d'arte vera e propria. La necessità di dare è anch'essa espressione dei soggetti egocentrici che hanno necessità di occupare un posto di grande spicco e visibilità nel rapporto con gli altri. Saper dare è donarsi. L'umanità si concentra molto sul discorso del donare e del donarsi sul quale insiste il credo religioso, specie il Cristianesimo. Manchiamo invece oggi di essere educati al saper ricevere perché è qui che emerge la qualità della persona. Saper ricevere è altro dall'accontentarsi a cui veniamo dalla società addestrati. Saper ricevere è mostrare tenerezza nel momento in cui l'altro si dedica a noi, con un gesto o offrendoci quello che ha. Non ci si accontenta mai di quello che viene porto da chi ha poco o niente e se ne priva per noi.
Nei Vangeli i poveri sono figure positive che ricorrono spesso nella narrazione proprio allo scopo di educarci all'accettazione di quello che l'altro ha da darci senza inganno o frustrazione. Il saper accettare ci pone nella condizione di cogliere le sfumature che si celano dietro l'altro. Ricevere è ponderare bene. Comprendere l'altro in tutti i suoi aspetti. Ricevere implica una selezione che a monte viene fatta. Oggi per paura della solitudine, siamo diventati tutti poco accorti. Pur di non restare soli, si cerca riparo nel primo che sembra farci felice. È l'ingabbiamento nel virtuale a cui ci induce la società a precluderci ogni altra possibilità di via che preveda e metta in conto l'approfondimento dei rapporti. Chi vuole svincolarsi dalla rete dei social spesso si lascia abbindolare da quel poco farcito di abbondanza che gli capita nella vita esterna. Sono entrambi questi casi facce della stessa realtà che provvede a non fornire sicurezza e qualità delle relazione e al tempo stesso, spinge all'infelicità procurata dal sapersi accontentare.
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.
Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.