Il disegno globale e la responsabilita' dell'uomo al tempo d'oggi
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Il disegno globale e la responsabilita' dell'uomo al tempo d'oggi

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Il disegno globale e la responsabilità dell'uomo al tempo d'oggi
Il disegno globale e la responsabilità dell'uomo al tempo d'oggi

 

Non è il mondo ad essere cambiato tra virus e clima, siamo noi ad essere diventati incapaci di vivere e di affrontare per il giusto verso le situazioni. Il virtuale ci ha assuefatti a una realtà che non esiste. I giochi a cui partecipano i ragazzi di oggi e che circolano in rete obbediscono ai rigidi meccanismi elettronici che sono quanto di più lontano esista da quelli della psiche umana.

Non è più il computer ad adattarsi alla dimensione umana, è bensì accaduto il contrario. Tutto è stato creato a regola d'arte affinché fosse l'uomo a piegarsi a questa nuova forma di dipendenza e schiavitù che non ha nulla a che spartire con le razze o con le aree geografiche di provenienza. Anche l'Africa insieme a tutte le aree dal progresso remoto di questo passo sarà inglobata ai paradisi di snaturamento compresso sotto un'unica bandiera, dell'evoluzione tecnologica. La nuova forma di dipendenza non prevede le catene ai polsi e ai piedi ma il ricatto della comodità propagandata dalla scatoletta virtuale che a ogni immigrato viene consegnata come sbarca sulle nostre spiagge. Sono le nuove forme di miraggio e di illusione che lasciano scontenti coloro che mantengono saldo il legame con le proprie radici e preferiscono la libertà delle scimmie ai paradisi irraggiungibili e falsi del metaverso.

La grossa contraddizione di questa società è l'aver da un lato espropriato del diritto di essere responsabili di se stessi, attraverso la manipolazione mentale che ha relegato il potere ai grandi signori del mondo che lo amministrano attraverso le scatolette elettroniche. Dall'altro assistiamo alla colpevolizzazione del semplice cittadino che si trova costretto e a proprie spese a sottomettersi al disegno programmato delle alterazioni climatiche che gli chiede di adeguarsi. Chiediamoci perché le colpe dei grandi debbano ricadere sempre su chi colpe non ha. Perché le soluzioni farlocche e costose tocchino coloro che non hanno alcuna responsabilità nella creazione dei nuovi scenari problematici.

Responsabilità e dipendenza si risolvono solo facendo riferimento ad un unico meccanismo che è quello della manipolazione collettiva che abbassa le difese mentali e nella confusione che si genera rende tutti succubi. Basterebbe ritornare alla semplicità di una volta e impossessarsi dei principi della vita per mettere a soqquadro tutto il sistema. Forse costa fatica o semplicemente si parte già scoraggiati. Ma è l'unica carta possibile.

Non è il mondo e non è il clima ad essere cambiato. Siamo noi a non usare più la testa e se incominciassimo a capire che tutto il castello di menzogne si abbatterà su chi si lascerà abbindolare, allora forse sarebbe possibile una dignitosa via d'uscita.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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