Dov'è più l'uomo? Sarebbe giusto chiedersi e viene spontaneo domandarselo a seguito delle puntate di questo Festival. Di anno in anno sempre più numerose, incollano con forzature e un'oculata azione persuasiva il pubblico italiano al televisore.
All'edizione 2022 sembra proprio non si siano fatti mancare nulla fra stupidità e irriverenza, a latitare quel senso di pudore congiunto al senso di dignità, insieme alla reginetta del festival, la canzone italiana con la sua melodia.
Eravamo ormai da anni sulla pista del declino, ma quest'anno sembra proprio sia stato superato ogni livello di decenza. Tutta colpa dell'audience che nelle trascorse edizioni aveva fatto registrare un importante calo?
Ormai da tempo la kermesse canora volendo stare al passo coi tempi si è trasformata in qualcos'altro, dando l'impressione non tanto di voler seguire le mode quanto di precorrerle, ben consapevole la regia che la moda non è un linguaggio a sé stante ma espressione del fulgore o al contrario della decadenza di un momento storico.
La moda lancia messaggi e a Sanremo di messaggi quest'anno ne sono stati lanciati tanti ma nessuno costruttivo. Il palcoscenico è stato un po' di tutto. Da campo di battaglia dove sconfitto è stato l'uomo con le sue sofferenze causate da un siero surrettiziamente imposto e ancora sperimentale a bordello dove a pezzi è stata fatta l'immagine della più alta femminilità. A guadagnarci le politiche alla base della società fluida e dell'immigrazionismo.
Tante le scimmiottate e di pessimo gusto, a dimostrare che gli unici veri vincitori saranno gli sgorbi, i tanti irriverenti verso la Natura e una società fondata su pilastri sani.
Si è superato il livello di guardia e a dimostrarlo è la scomunica inoltrata ad Achille Lauro dal vescovo di Sanremo, una nota dissonante all'interno della strada intrapresa dalla Chiesa rappresentata dal capo politico Bergoglio. Siamo lontani dall'operazione socio culturale portata avanti dai Paolini e dal Gruppo Editoriale San Paolo di Famiglia Cristiana negli anni Ottanta e Novanta. Cercare di coniugare l'innovazione con i postulati della Fede Cattolica è stata un'operazione stoica che ha fatto il suo tempo e oggi ribaltata dalle politiche vaticaniste orientate al secolarismo.
La Chiesa di Ratzinger si fa sentire ma resta indietro rispetto alle cavalcate mondialiste che fanno della Chiesa ufficiale il megafono del Pensiero Unico. Finisce Sanremo e dulcis in fundo, Bergoglio sarà ospite di Fazio a Che tempo che fa. Non ci resta che far calare il sipario di un pesto silenzio.