"Io le taglierei la testa" è quanto si è lasciata sfuggire in uno dei suoi accessi d'ira la De Girolamo, durante una puntata della trasmissione condotta da Matano su RAI 1 di cui la suddetta signora a spese di tutti gli abbonati è ospite fissa. Mi chiedo come la RAI ben attenta sempre a tutto, taccia e mostri di sorvolare su una espressione di minaccia urlata per di più in una fascia oraria ad alta fruizione da parte anche di minori e soggetti fragili.
Paghiamo il canone ed è nostro dovere chiedere spiegazioni su quanto accaduto e chi di è nella commissione di vigilanza sarebbe tenuto a esaudire la nostra più che lecita richiesta. I toni in Italia stanno crescendo di volume e di violenza e ciò stride con i piani di un Governo che mira ad accrescere i consensi, puntando sulla propaganda a favore dei "deboli" e sul decreto Zan. È a maggior ragione inammissibile che, in un momento delicato contrassegnato da una forte escalation di violenza perpetrata contro le donne, un'ospite per di più con una visibilità politica importante, possa tirare fuori espressioni così violente e sentirsi tutelata doppiamente dalla posizione da opinionista a lei riservata.
Dov'è più la donna nel servizio televisivo pubblico? Viene da domandarsi. E non ultimo, non è che forse le prime nemiche delle donne siano proprio le donne, certe donne senza alcuna vergogna e decenza, calate in comportamenti che farebbero finanche arrossire un soggetto maschile rozzo e volgare?
Signora De Girolamo, se lei avesse anche solo un briciolo di quella dignità che le piace ostentare nei salotti televisivi, dovrebbe abbandonare quella sedia che occupa in trasmissione e a caro prezzo per tutti noi e ritirarsi a capo chino e in sommo silenzio. Prima che faccia altri ulteriori danni oltre a quello di offendere l'intelligenza del popolo italiano.