Piu' chiudono e piu' i ragazzi vanno in escandescenza
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Piu' chiudono e piu' i ragazzi vanno in escandescenza

l'Opinione
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Più  chiudono e più  i ragazzi  vanno in escandescenza
Più chiudono e più i ragazzi vanno in escandescenza

 

Più chiudono e più i ragazzi vanno in escandescenza. Non è un caso che proprio la Brianza assista ad episodi di violenza di grosse proporzioni. Bisogna intervenire e dare ascolto agli psicologi e ai sociologi che reclamano l'apertura in Italia.

Anche il Festival di Sanremo quest'anno sembra lanciare segnali allarmanti sulle gravi ripercussioni indotte dalle rigide misure anti socialità che soprattutto i giovani stanno subendo. I look esagerati che cantanti e ospiti hanno mostrato sono uno sfogo alla repressione e un invito esagerato e di pessimo gusto a mostrarsi nella propria individualità oggi costretta da un livellamento indotto. Manca il confronto diretto tra menti libere e pensanti. La vita associativa è in sospeso, come anche le serate danzanti e le attività ginniche che giovano a corpo e psiche. Questo vegetare tra casa e lavoro ci sta spegnendo e non ha alcuna ragione convincente che ne spieghi la necessità. 

Occorre ascoltare i dissidenti e comprendere quanto sta avvenendo altrove e dove le restrizioni sono più leggere. In quegli stati europei, intervengono gli immigrati a destabilizzare la società con la violenza.

È quanto si registra nella Svezia ribelle ai diktat europei e restia a perseguire la politica immigrazionista da noi accolta in pieno. Chiaramente gli ordini di chiudere partono dall'alto e da chi vuole guadagnare dall'immigrazione, disinteressandosi ovviamente delle ripercussioni gravi sulla psiche dei nostri giovani e della popolazione in genere. Come vedete, il supporto offerto al processo di trasferimento di intere etnie e masse umane di culture diverse dalla nostra ed entro i confini europei non ha nulla di umanitario e di solidale. Lo stesso dicasi a proposito delle misure restrittive anti Covid. Non c'è alcuna intenzione cautelativa, tanto è vero che l'ISS non si è preoccupato minimamente di mettere in sicurezza per tempo RSA e nosocomi. Povero chi ancora crede nelle ragioni precauzionali alla base di decreti e fasce colorate! È tutto un giro finalizzato alla distruzione della nostra civiltà e i continui approdi a Lampedusa ne sono la conferma.

Il mio appello è rivolto a uomini e donne di buonsenso affinché non si lascino impietosire da piagnistei e inviti a chiudere emessi per bocca di giornalisti e medici che trovano spazio nei salotti televisivi. Loro hanno residenze lussuose con giardini immensi dove continuano all'oscuro di tutti a condurre una vita attiva ed emancipata. Non mi stancherò mai di ripetere che la reclusione forzata non ha livellato la popolazione, bensì ha acuito le differenze economiche e di trattamento sanitario oltreché degli stili di vita. I ricchi sempre più ricchi possono permettersi lo specialista che riceve a pagamento, evitando code e attese rese ancora più lunghe ed estenuanti dalla questione pandemica. I poveri invece, ancora più poveri e di gran lunga più numerosi di prima, devono accontentarsi delle strutture sanitarie pubbliche che non rispettano nulla, né tanto meno liste di attesa e norme igienico sanitarie. Gli ignoranti vanno arricchendosi e i colti impoverendosi. A meno che a proposito di questi ultimi, non si tratti di professionisti agganciati ad aziende virtuali o di dirigenti operanti all'interno degli apparati statali. Tutti gli altri sono in caduta libera, al rango degli immigrati sfruttati, e anche peggio. Certo, anche peggio, perché questi ultimi, per quanto sfruttati, usufruiscono del reddito di cittadinanza e di altri sussidi ai nostri negati. E non potrebbe essere diversamente dal momento che gli immigrati servono e se non godessero di privilegi, qui non arriverebbero più.

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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