La Biontech chiede di approvare in fretta gli altri vaccini, perché da sola non riesce a coprire il buco. Intanto ci viene chiesto di predisporci positivamente al vaccino, compiendo così un atto di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri.
La campagna a favore del vaccino anti Covid si sta trasformando in una vera e propria guerra che ha come oggetto il business condotto dagli Stati a favore delle case farmaceutiche elette a questo compito. Di contro i cittadini ben guardinghi sono chiamati a sottoporsi come cavie, dal momento che una vera e propria sperimentazione non è stata eseguita. La campagna vaccinale è partita di gran pompa in tutti i Paesi industrializzati e con diverse modalità, da far arricciare il naso agli scettici. Arcuri da noi porta il vessillo della campagna intitolata da lui Primula che tanto ricorda il caso cinese "Primula rossa". Pura coincidenza? Di coincidenze ce ne sarebbero tante e forse troppe in questa storia farsa e non solo per le modalità secondo cui sarebbero avvenuti trasporto e consegna del vaccino, ma anche per il numero basso di dosi e per gli accordi siglati con la signora dell'Eurozona, Merkel. Il costo eccessivo del vaccino e a seguire, il costo per ben settanta volte moltiplicato delle siringhe appositamente fatte arrivare dalla Cina da Arcuri, sono un vero e proprio schiaffo rivolto a tutti quegli Italiani stretti nella morsa della fame, che non riescono più ad andare avanti. Chi sarebbero i cosiddetti abbandonati dallo Stato? Al seguito di artisti e operatori del mondo dello spettacolo ci sono i ristoratori e tutti coloro che operano nel settore dell'intrattenimento, costretti agli esordi dell'estate a sanificare e a mettere in sicurezza i loro ambienti, in vista di un'apertura farlocca che è durata sì e no un paio di mesi. Dai 5000 ai 10000 euro di media sono stati spesi da esercenti e gestori per realizzare il disegno assurdo di un Governo dal naso lungo, che non ha saputo contenere i suoi capricci, e inadempiente nelle promesse. Ai ristori che non sono arrivati a tutti, o comunque non in tutte le tranche previste, va ad aggiungersi il danno morale, psicologico ed economico di vedere di nuovo per decreto richiudere la propria attività.
A che sono servite pertanto sanificazione e messa in sicurezza in Italia, fatte pagare dagli esercenti e non spesate dallo Stato come è accaduto invece in Germania e non solo? E le mascherine previste per tutti? È giusto chiedersi.
Per questioni di sicurezza è stato risposto, siamo costretti a far chiudere. Intanto, i soldi il Governo li ha intascati e non li ha restituiti. Una misera parte è stata destinata a bonus e ristori e il resto è stato spartito proprio tra coloro che hanno fatto dell'onestà il cavallo di battaglia. Se non è questo rubare? Mi chiedo. Ma vorrei che la stessa domanda se la ponessero gli Italiani che in gregge continuano a fidarsi e a sostenere questa maggioranza.