È da ingenui credere di riuscire a fermare una guerra con queste caratteristiche tramite il dialogo e la pace.
Infatti, non è portando la luce che la morte scompare, bensì omaggiando la vita. Che le proteste stiano servendo a qualcosa nonostante i toni violenti in alcuni tratti o molti accesi, lo dimostrano il dietro front di De Luca sui provvedimenti fortemente restrittivi a nella sua Campania, e non ultimo l'annuncio del virologo Galli il quale pensa di ritirarsi dai comunicati tivù, forse illuminato dal botta e risposta del collega Zangrillo che difende a spada tratta i medici impegnati sul campo a curare e a guarire le persone, ai quali non resta tempo per i proclami propagandistici emanati in sede televisiva.
Si sente aria di cambiamento e forse qualcosa stavolta inizia a muoversi davvero, a seguito delle proteste organizzate da quanti hanno pensato bene di andare a controllare personalmente la situazione dei Pronto Soccorsi italiani. L'idea è partita dai Napoletani, i primi a scendere in piazza, i quali però, come ben prevedibile, si sono trovati bloccati all'ingresso del Pronto Soccorso. Il tam tam sui social non ha impedito agli altri gruppi di diffidenti sparsi su tutto il territorio italiano di fare altrettanto, ottenendo lo stesso risultato. I Pronto Soccorsi risultano blindati, e perché?
Evidentemente qualcuno dall'alto ha deciso di porsi sulla difensiva a seguito del grande allarmismo diramato tramite tutti i mezzi mediatici, per la forte impennata di casi gravi e decessi causati dal Covid. Grazie al contributo, seppur velato, del personale intraospedaliero, la realtà sta venendo fuori con tutto il sistema montato a difesa del clima dittatoriale.
Staremo a vedere quale sarà la prossima mossa del Governo. Da indiscrezioni pare si vada incontro a un serio e duraturo lockdown come lo stesso Di Maio ha lasciato intendere ,dando ancora manforte a quei virologi che dettano le linee guida da seguire. Incisivi saranno i risultati delle Presidenziali americane. Se vincesse Trump, inevitabile sarebbe il conflitto Usa Cina per distruggere l'establishment mondiale. Se vincesse Biden, dovremmo tutti rassegnarci a questa realtà fatta di dittatura sanitaria e di estreme restrizioni, finché non si raggiungesse il crollo definitivo dell'economia con la conseguente cessione politica ed economica delle singole sovranità alla Cina. Per molti meglio sarebbe dell'ingresso in guerra, dal momento che il teatro del conflitto non sarebbe più il Medio Oriente riappacificato dalla stipulazione di diversi patti di alleanza e trattati di pace voluti da Israele, bensì il nostro Mediterraneo. Ma fino a che punto?
Non saremmo forse già da tempo in guerra? Eh già! Una guerra senza missili e aerei che attraversano e ingrigiscono i cieli, bensì, per ora, in una guerra che fa tanto clamore proprio nella sua invisibilità anonima. Una guerra batteriologica e di ultima generazione, ben studiata a tavolino, dove a combattersi non sarebbero tanto i Paesi contrapposti, ma le lobby finanziarie che li rappresentano. Allora, non ci resta che sperare che vinca il male minore con la ridistribuzione ai cittadini della loro libertà al momento calpestata.