La banalita' della societa' attuale passa anche per la diffusione e il sostegno alle giornate cosiddette anti o al contrario, a favore di.

La giornata antiviolenza sulle donne non e' che l'apice di una serie di iniziative sorte col pretesto di sensibilizzare la societa' alle problematiche che flagellano l'individuo e intere comunita'. Il fine nobile viene di fatto smascherato dal clima di festa che si sviluppa intorno al problema. La logica del consumismo non risparmia alcun ideale e circola liberamente senza piu' freni, complice un sistema formativo ed educativo che attraverso la parvenza della nobilta' d'iniziativa verte a dare risalto a soggetti di per se' noti come uomini e donne di spettacolo o politici, anziche' al tema in se'.
Oggi ricorre la giornata contro la violenza della donna. E' una giornata e passera'. Ore scolastiche devolute alla trattazione di questa piaga, dagli alunni interpretate come pausa del dolce far niente o di rottura a una routine di studio che spesso e volentieri non lascia traccia. Domani sara' un altro giorno e tutto cambiera' riavvolgendosi su se stesso, ma il rispetto non dura l'arco di un tempo predeterminato, il rispetto e' un valore e come tale dovrebbe essere vissuto e non solo applicato, sempre e incondizionatamente. Ci vorrebbe l'intitolazione di ogni giorno al rispetto, ma evidentemente non porterebbe frutti e quella visibilita' ammantata di spessore e umanita' che oggi non abbiamo o forse preferiamo accantonare in vista del profitto e di quell'ottica utilitaristica che oramai ci pervade.