Nell'immaginario collettivo da sempre il pozzo esercita una suggestione tale da ritrovarsi in fiabe e leggende.
Il pozzo, che sia stregato o al contrario fatato, che veda partecipe del suo incanto la leggiadra luna o l'unica stella del cielo che in esso si riflette, è il ricettacolo di quelle atmosfere magiche che popolano il silenzio notturno. Il pozzo è l'eco di un tempo antico, ma anche il depositario segreto dei sogni d'infanzia. Nel pozzo tutto affonda e nulla viene smarrito, pertanto e’ la metafora inconfutabile dello scrigno dell'anima. Non c'è bambino che non abbia provato quel senso di paura e desiderio dinanzi alla presenza di un pozzo, rafforzando quell’atavico quanto puro sentimento di religiosità associato al senso di mistero che fa del pozzo il cuore della vita monastica, in quanto simulacro di intima fede. Il pozzo riflette l'immagine senza tempo di un'anima ingenua nel suo significato più nobile. Ad essa si ripensa volentieri da adulti, accompagnandola in forma più intima con la casa d’infanzia.
Proprio partendo dal pozzo, si articola il viaggio nei ricordi di Magda Szabò attraverso il romanzo dal titolo Il vecchio pozzo da intendersi come una collana composta di frammenti e suggestioni legate all’infanzia che riemergono dal cuore della sctittrice ungherese dopo aver fatto ritorno alla sua antica casa. La presenza palpabile dei genitori ormai estinti la conduce per mano in ogni stanza segreta della sua interiorita, favorendo il fiotto di antichi sogni e desideti che con impeto riemergono nella loro legittima integrità a difesa di un patrimonio su cui sarebbe bene poggiasse la formazione e il processo di maturazione di ciascun individuo.
Il romanzo di Magda Szabò offre svariate aperture su temi oggigiorno trascurati, come ad esempio l'educazione dei propri figli da realizzarsi coltivando la tradizione del racconto in grado di stimolare il corredo immaginifico infantile fondamentale nell’elaborazione di principi e ideali, sui quali poggiare una sana crescita. Il bagaglio della personalità individuale dovrebbe arricchirsi proprio di tali valori, portando conseguentemente al discernimento della cultura del soggetto dalla sterile erudizione. questa purtroppo tende sempre più a radicarsi, facilitata dal contesto scolastico odierno, in cui la narrativa viene ad essere sempre più penalizzata dal rifiuto di rendere obbligatoria nella scuola primaria l'adozione del testo. Il processo di robotizzazione a cui questa società ci costringe può essere arrestato da quella ricerca della semplicità in grado di restituirci ai livelli di umanita’ indispensabili perche’ non ci si abbandoni alla crisi dei valori in atto, ma al contrario, muovendosi a ritroso, si ritrovi il senso di quelle cose perdute di stimolo verso un proficuo futuro.