''Operazione Oro Liquido'', gli affari dietro al Covid di chi opera nell'illegalita', nel saggio del Criminologo prof. Domenico Romeo
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Domenico Romeo

Interviste e Recensioni

''Operazione Oro Liquido'', gli affari dietro al Covid di chi opera nell'illegalita', nel saggio del Criminologo prof. Domenico Romeo

La pandemia da Covid 19 ci ha portati a guardarci dentro nella prospettiva  di un mondo migliore. La solidarietà  che è emersa, l'umanità  eroica di chi ha messo a rischio la propria vita per salvarne altre hanno  dovuto confrontarsi con un'altra faccia della stessa medaglia caratterizzata da truffe, inganni e traffici illeciti. Ed è  proprio su questi ultimi  aspetti che è  incentrata questa intervista rivolta al Criminologo prof. Domenico Romeo che ci illustrerà i contenuti della sua ultima pubblicazione dal titolo "Operazione oro liquido", un percorso tra le tenebre  dell'illegalità in cui si muovono speditamente le più  forti organizzazioni criminali e le cellule del terrorismo mondiale.

VIDEO. Libro, ''Operazione Oro Liquido''. Trailer 

 

Questa pandemia ci ha colti tutti nella nostra fragilità e ci ha portati a riconsiderare quegli aspetti della nostra vita e delle nostre relazioni dati per acquisiti e svuotati nel tempo della loro importanza. Il distanziamento sociale, la cautela nei rapporti umani ravvicinati hanno fatto emergere un volume di solitudini prima non giustamente considerato, oltre all'aspetto della fragilità nel sistema di tutela degli anziani. Ci siamo ritrovati soli perché aridi dentro, a fronteggiare il terribile mostro chiamato Covid. A questa complessità di situazioni spesso citate e raccontate dai rotocalchi televisivi si aggiungono aspetti ancora oscuri all'opinione pubblica, relativi ai retroscena e a tutto il sommerso che ha camminato e per vie inconsuete nella nostra e in altre società.

Professore Romeo, prima di entrare nel merito del testo, sarebbe interessante approfondire la professione che lei svolge. Chi è il Criminologo e come lo si diventa.

"Innanzitutto occorre essere contraddistinti da una forte passione per la ricerca a cui accompagnare studi mirati. In Italia, diversamente da quanto accade in altre nazioni, manca la facoltà specifica e si diventa criminologi a seguito di una specializzazione post laurea."

Alla specializzazione di Criminologia si accede a seguito di determinati corsi di laurea?

"Assolutamente no. Io sono laureato in Scienze Politiche, ma ci sono colleghi che provengono da facoltà come Economia e Commercio e Scienze Agrarie."

È interessante l'aspetto multidisciplinare della sua professione.

"Sicuramente quella del Criminologo è una professione che contempla al suo interno varie discipline e molteplici percorsi formativi perché quello del crimine non è un settore dai confini marcati. Io oltre a insegnare Criminologia al "Master Criminologia Calabria Aps Promethes Oiida" con sede a Catanzaro, scrivo su due testate: "Il Lametino" dove mi occupo di delitti irrisolti e "Lamezia in strada" dove tratto criminalità e criminologia, pur non essendo un giornalista."

Professore, sul Covid si è detto di tutto e di più. Quando si affronta l'argomento pandemia sembra quasi di muoversi su una scacchiera fluida di luci e ombre.

"Sicuramente c'è tanto ancora da scoprire e ci sono forti contraddizioni che emergono ad esempio dai dati medico scientifici, ma io degli aspetti chimico biologico sanitario non mi occupo."

Lei da Criminologo, come vede la pandemia da Covid?

"È una bomba che ha dilaniato alcuni aspetti sociali e ha minato il settore delle produttività, facendo perdere a tutti quella sensazione di inviolabile sicurezza. Se la gente comune è rimasta disorientata, chi opera nella sfera del male e quindi della criminalità si è trovato pronto a intervenire per trarre profitti agendo nell'illegalità. Le organizzazioni criminali a livello mondiale sono intervenute tempestivamente e si sono divise i compiti."

A cosa si riferisce esattamente quando parla di organizzazioni criminali?

"Mi riferisco alle Mafie e al Terrorismo che operano a livello globale. Spesso le Mafie interagiscono e stringono accordi tra loro, cosa verificatasi durante il lockdown."

Lei ha parlato di accordi.

"Sì, di accordi non stipulati formalmente, come intendiamo noi comuni cittadini. Chi opera nella criminalità ha bisogno dell'interazione con i suoi simili per portare avanti le attività lucrose."

Professore, si ha la sensazione che la politica con le misure restrittive adottate per fronteggiare il propagarsi della pandemia abbia sottostimato e forse inconsapevolmente agevolato chi opera nella sfera criminale.

"A mio parere anche la politica è stata colta di sorpresa e non ha avuto il tempo di soppesare i provvedimenti per arginare la pandemia. Qualunque schieramento si fosse trovato a prendere le dovute misure, avrebbe suscitato perplessità e scatenato polemiche."

Quanto hanno inciso le restrizioni di contenimento alla pandemia nei traffici della droga?

"La droga è un affare di caratura internazionale che con la pandemia ha assicurato grosse entrate. Durante il lockdown in America Latina si è arrestata la produzione di cocaina, ma ciò non ha fermato gli investimenti nel settore da parte della criminalità organizzata che ha provveduto a immettere sul mercato droghe sostitutive e surrogati come il crack, l'acido lisergico e altre sostanze, cambiando così anche le rotte dei trafficanti."

Anche riguardo allo smercio c'è stata una sorta di rivoluzione.

"Uno scombussolamento generalizzato che ha determinato nuove linee di assunzione attraverso il darkweb."

Cosa s'intende esattamente per darkweb?

"È una sorta di zona franca all'interno del web, accessibile attraverso chiavi segrete e crittografia. Nel darkweb si muovono le attività più lucrose come il traffico di droga e la pedopornografia."

Sono settori questi due che s'incontrano o si muovono separatamente? Mi riferisco alla fruizione da parte dei consumatori.

"Ogni soggetto è a sé stante. La pedopornografia è legata al traffico degli esseri umani e dall'outdoor si è passati all'indoor. Entrambi i settori rispettano la legge di domanda e offerta che regola ogni ambito dell'economia reale."

Professore, il lockdown ha riguardato tutti o secondo lei solo la gente comune lo ha rispettato?

"Il lockdown è stato applicato trasversalmente ma ha inficiato in modo radicale solo le categorie sociali più comuni come quella del commercio e del pubblico impiego."

Come si sta comportando la Magistratura in questo tempo di pandemia?

"La Magistratura ha messo in campo interventi importanti soprattutto per frenare il fenomeno del welfar criminale di prossimità che vede la sostituzione degli apparati dello Stato con le organizzazioni criminali che s'infiltrano nei tessuti sociali del territorio col pretesto di aiutare la gente, e invece avanzano richieste di estorsione e usura. A Palermo purtroppo sono stati registrati diversi casi a riguardo."

Questa forma di welfar così insidiosa la ritroviamo solo in Italia?

"Purtroppo no. È diffusissima nel Sud America. Qui i trafficanti si camuffano da portantini o altro per avvicinare la popolazione in difficoltà e conquistare nuovi territori."

Il suo è un testo che appassiona e per i contenuti e per la trattazione degli stessi.

"È un testo che contiene molti dati scientifici e incontrovertibili. Purtuttavia nell'ultima parte mi sono riservato uno spazio personale d'incoraggiamento a vedere le cose in positivo. Qui parlo di una nuova coscienza che va facendosi strada per un futuro migliore tutto da costruire."

Colpisce la componente umana che avvicina e rende concrete le realtà sommerse che lei illustra e che ai più sembrano distanti dalla vita comune.

"Sviluppo in modo organico e discorsivo gli argomenti, ponendo domande a cui dare le giuste risposte."

Si coglie all'interno del testo il risalto che lei conferisce all'aspetto di unicità di questa pandemia.

"Questa pandemia da cui pare stiamo uscendo, è sicuramente unica perché la prima cyberpandemia della Storia. L'umanità ha conosciuto altre pandemie in passato, quella da peste e asiatica ad esempio, che ha causato tante morti, ma all'epoca non c'erano ed erano finanche impensabili il web e tutto il mondo virtuale."

Alla tragedia delle migliaia di morti si affianca il dato drammatico delle truffe.

"Purtroppo è così e questo è un aspetto affrontato dalla nuova disciplina di Vittimologia che si occupa dei tanti casi in cui le persone sono state raggirate e truffate attraverso la rete, senza che se ne siano accorte."

Anche questo possiamo ritenerlo un fenomeno che va ad affiancare e a intrecciarsi con l'altro sommerso prima trattato. Secondo lei c'è il rischio che a questa pandemia ne seguano altre, dal momento che ingenti sono gli interessi di Mafie e organizzazioni terroristiche?

"Proprio per impedire che ciò avvenga, il Consiglio d'Europa sta provvedendo a intercettare le sigle di matrice eversiva. Il bioterrorismo è una minaccia che ha operato durante questa pandemia in Africa. Sigle terroristiche di matrice integralista e islamica hanno decantato questa pandemia come fosse un'azione punitiva verso gli infedeli."

Le guerre, le epidemie, tutte le situazioni che mostrano volti di sofferenza a cui l'uomo non è in grado di assegnare risposte, manifestano lati crudeli che stravolgono l'umanità a favore di nicchie di persone senza scrupoli. Stiamo imparando da questa epidemia ma forse non ancora abbastanza se porgiamo lo sguardo ai tanti interessi di chi senza alcuna ombra di scrupolo tende ad estendere il proprio dominio sui più deboli, grazie anche a forme di linguaggio rassicuranti che però sottendono altro. Così come ha concluso la sua interessantissima opera il prof. Romeo, non ci resta che sperare in un domani migliore e più umano, nonostante il dilagare della nuova conquista cibernetica che, se applicata in senso etico, è utilissima e imprescindibile.

Ringrazio il Criminologo prof. Domenico Romeo per averci illustrato in questa intervista i contenuti del suo testo e per averci informato sui fenomeni relativi a una realtà sconosciuta ai più e finanche relegata ai margini dei canali informativi televisivi e mediatici.

A lui e alla sua appassionante attività i migliori auguri da parte mia e di tutta la Redazione.


Domenico Romeo:

Docente di Criminologia presso il Master Criminologia "Promethes Calabria". Criminologo presso Ancrim di Milano. Criminologo presso Centro Studi Legalità Giustizia di Roma. Criminalista presso Acisf di Reggio Emilia. Scrittore, autore di 5 libri.


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