Uliveto Felice, la natura nell'anima. intervista all'imprenditore agricolo Angelo Cervino
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Angelo Cervino

Interviste e Recensioni

Uliveto Felice, la natura nell'anima. intervista all'imprenditore agricolo Angelo Cervino

La terra ci prepara alla collettività, ci educa alla vita in comunione e attraverso l'amore per la terra e per la Natura, l'uomo è pervenuto alla conoscenza dell'eternità. Tramite il culto dei morti noi respiriamo la vita di chi ci ha preceduti e sui cui passi organizziamo il nostro cammino, come un albero che si allunga verso il cielo partendo dalle poderose radici. Di tutto questo e di altro ancora parleremo nella prossima intervista rivolta all'imprenditore agricolo Angelo Cervino che ha fatto della passione per la terra e della tradizione di famiglia  entusiasmanti scelte lavorative e di vita.

L'uomo di oggi è spinto dalla necessità di conquistare sempre nuovi territori coi quali misurarsi e ampliare le proprie possibilità. L'imprenditoria è spesso governata da un approccio affatto empatico e animico. L'aumento spasmodico delle esigenze matura ai nostri giorni processi di insoddisfazione tali da allontanare l'uomo dalla sua realtà relazionale, per tuffarlo in un mondo governato da numeri e utili.

Abbiamo smesso di considerare l'anima delle cose e l'approccio animico con le stesse. Dimenticando noi stessi, abbiamo messo da parte, se non perduto del tutto, la connessione con la nostra sensibilità che si esprime in amore attraverso tutto quello che facciamo e portiamo a compimento.

Se da un lato il ritorno alla terra e alla lunga filiera di produttività ha fornito nuove opportunità di guadagno, dall'altro sempre più, specie tra i giovani, sta prendendo piede la convinzione che la terra in un mondo governato da involuzioni ed evoluzioni schizoidi e frammentarie sia una realtà assoluta, sacra con una sua identità e una sua fermezza.

Attorno alla terra e alle risorse che presenta si sono instaurate nuove organizzazioni sociali che danno luogo a un ricco patrimonio non solo olfattivo o gustativo che chiamiamo tradizione.

La tradizione ha plasmato l'uomo, ha ispirato la sua navigazione tra i marosi dell'incertezza. La tradizione ha educato l'uomo quanto la terra ha saputo plasmarlo, rendendosi produttiva.

L'uomo si è offerto alla terra dopo che la terra si è offerta all'uomo e su questi pilastri culturali sono maturate le lunghe tradizioni di famiglia operative ancora ai nostri giorni.

L'uomo è legato alla terra quanto la terra è legata all'uomo e su questo è impostata l'intervista che state per leggere, il cui protagonista è l'imprenditore Angelo Cervino che ha creato e porta avanti l'azienda puntando sulle proprie forze e posando i piedi sulle orme lasciategli dal nonno e dal padre.

Angelo, la sua passione per la produzione dell'olio la lega indissolubilmente all'amore per la sua famiglia di origine. È una passione che è cresciuta con lei e che si porta dentro da tempo.

"Sì, crescendo ho deciso di mettere a frutto la mia devozione verso i miei genitori e le mie origini paterne, dedicandomi all'agricoltura."

Ha scoperto nel tempo questa vocazione.

"Io sulla carta sono ragioniere e agente della camera di commercio specializzato nel settore immobiliare, ma da sempre nutro e coltivo l'amore verso la terra che mi porta a respirare la presenza di mio padre e di mio nonno, figure fortemente rappresentative nel mio percorso di crescita personale. A mio padre e a mio nonno devo tanto. Entrambi rivivono costantemente attraverso non solo il mio ricordo, e mi accompagnano lungo la strada che ho scelto."

In lei l'attività sembra seguire passo passo le esigenze più profonde dell'anima. Diversamente da quanto accade a molti, è come se lei perpetrasse attraverso se stesso l'impegno e la fede rivolte alla terra che hanno contraddistinto la vita di suo padre e di suo nonno.

"Mio padre diceva che abbiamo la Natura nell'anima. "

E lei ne sente costantemente il respiro che inevitabilmente la porta a vivere oltre la memoria del presente la vicinanza di suo padre e suo nonno.

"Esattamente. Erano due infaticabili lavoratori. Mio nonno e mia nonna erano agricoltori e anche allevatori. Possedevano una fattoria dove ho trascorso delle  bellissime giornate d'infanzia. Mio nonno si occupava della concimazione e della potatura degli alberi anche di altre proprietà."

La grande svolta è arrivata negli anni Cinquanta, determinante per le sue scelte future.

"Sì. Negli anni Cinquanta mio padre e mio nonno hanno acquistato circa dieci ettari da destinare a più utilizzi, dal seminativo alla coltivazione delle piante di ulivo. Ettari distribuiti fra Sicignano degli Alburni e Palomonte, nel salernitano."

Lei ricorda e volentieri con quanto zelo e con quanta attenzione loro si dedicassero alla cura della proprietà.

"Verissimo e proprio in virtù di questa grande attenzione siamo riusciti a ricavare ingenti quantità di olio di ottima qualità e a pensare di esportarlo al Nord Italia, in particolare a Torino dove avevamo amici e familiari. Questo è accaduto negli anni Novanta."

C'è un episodio legato a quel periodo che ancora le riempie gli occhi di commozione.

"Io vivevo da solo a Torino in quegli anni e mio padre un giorno mi raggiunse carico di grande entusiasmo, con l'intenzione di distribuire l'olio ai nostri amici. Arrivò in macchina e ricordo il portabagagli pieno di fusti di olio."

Alla memoria di suo padre è intitolata la sua azienda che porta il suo nome. Come lo ricorda?

"Era un uomo forte e solido anche fisicamente. Da pensionato lavorava la nostra proprietà che si è estesa nel tempo. A tutti i lotti ha prestato la medesima attenzione, anche a quelli che abbiamo a Battipaglia. Era un uomo di parola. "

Questa una qualità che al tempo d'oggi è in estinzione e che caratterizzava gli uomini di un tempo animati da un grande senso di responsabilità che riversavano sugli affetti e sulla cura della proprietà intesa come un bene di famiglia inestimabile. Lei, Angelo, è l'unico figlio ad avere ereditato l'amore per la terra.

"Sì, purtroppo. Sono il primogenito di tre figli e ho rilevato l'attività di famiglia perché i miei fratelli si dedicano ad altro. Per molti anni mi sono rivolto al settore della vendita come agente a porta a porta e al settore immobiliare. Non disdegno queste attività pur avendole nel tempo abbandonate, perché mi sono servite a farmi le ossa."

Quali i fattori determinanti nella sua svolta lavorativa orientata verso il settore agricolo?

"Tre sono stati i fattori principali. L'estensione alla Puglia dell'attività produttiva perché lì, a differenza della Campania dove il settore è ancora frastagliato anche nella qualità, è possibile trovare garanzie di continuità, e nella produttività e nella qualità del prodotto. Determinante è stato l'esempio di mio padre e d'incoraggiamento la mia preparazione nel settore delle vendite."

Lei ultimamente ha pensato di compiere un altro passo importante che l'ha spinta a conquistare i mercati arabi.

"Sì, ho deciso di espandere l'orizzonte dell'azienda in Medio Oriente dove è poco presente l'Italia col suo comparto di produzione agricola."

Un passo coraggioso e importante di chi crede nella qualità che propone.

"Decisamente. I prodotti della mia azienda sono di assoluta qualità. Il mio olio presenta il giusto equilibrio di fruttato, dolce e amaro. È un concentrato di polifenoli e antiossidanti utili a prevenire infarto e malattie cardiovascolari."

Ha mai pensato di abbracciare con la sua produzione anche il settore erboristico?

"Quella delle erbe è una passione che mi porto dentro da bambino e si concretizza nell'attività che ho realizzato a Palomonte. Lì ho avviato un'azienda di ristorazione d'impronta agrituristica, dove accolgo i clienti porgendo loro decotti a base di erbe locali come melissa, menta e malva. Attualmente il servizio di ristorazione è in sospeso per lavori di ristrutturazione."

Lei è un vulcano di iniziative.

"M'ispira la terra e la passione che mi porto dentro."

La terra è varietà e questa varietà negli animi più sensibili si esprime in fantasia. Dalla terra traiamo noi stessi dando corpo alle potenzialità che la vita di volta in volta ci porta a scoprire. In questo si esprime l'educazione più antica che accogliamo in noi dalla nascita col nome di tradizione. In una realtà che vede sempre più assottigliarsi il valore attribuito alla famiglia e vacillare le relazioni umane e profonde, il ritorno alla terra è di aiuto a preservarci e a mantenerci vivi grazie alla memoria e al suo patrimonio in cui trasferiamo noi stessi.

È quanto Angelo Cervino è riuscito a comunicare a tutti noi attraverso il suo impegno che non è solo progetto di lavoro ma vera e propria impostazione esistenziale. A lui e alla sua attività i migliori auguri da parte mia e di tutta la Redazione.

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Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli

 

VIDEO. Uliveto Felice Azienda Agricola