Il dono del raggio blu. Intervista al mentalist Antonello Adamo Ibba
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Il dono del raggio blu. Intervista al mentalist Antonello Adamo Ibba

Cosa sappiamo della dimensione dello Spirito? È un richiamo al cielo percepito come esterno da tutti noi. Eppure, c'è chi il cielo ce l'ha dentro e lo sente la sua casa. Da qui la convinzione di essere nato con una missione: aiutare a comprendere cosa è realtà e cosa è verità. Il protagonista della prossima intervista sarà il mentalist Antonello Adamo Ibba che partendo dalle sue esperienze extrasensoriali, condurrà tutto un discorso che a conclusione ci porterà a comprendere quello che è il quadro della società attuale e verso quale orizzonte ci stiamo dirigendo.

Il raggio è espressione di passaggio ma anche di impronta indelebile. Se azzurro intenso o blu, indica una forma di unzione spirituale molto elevata, propria dei grandi ministri celesti. In questo caso di un Cardinale o di una Sciamano. Essa è emblematica di una rinascita dal cuore dell'anima. Di un’apertura agli spazi che ci sovrastano e che cogliamo dentro di noi. "Come in cielo così in terra" recita il Padre Nostro che racchiude in questa espressione il pensiero sommo della filosofia Ermetica espressa attraverso la rappresentazione dell'albero ebraico di Sephiroth.

Ogni passaggio ha un senso se si svolge dentro di noi e si fa luce anche all'esterno, ampliando di volta in volta l'estensione degli spazi eterei e dei luoghi che ci sovrastano. Ogni passaggio esemplare avviene attraverso una penetranza talmente forte che cogliamo tramite l'esperienza del dolore. Senza dolore non si cresce, si suol dire, perché ci porta alla contrazione verso l'interno, al riassorbimento in ciò che siamo. Ci si contrae per dilatarsi e questa è la prima esperienza di restringimento che attraversiamo venendo al mondo. Ci si contrae per passare dal cunicolo che porta dalla dimensione astrale a quella materica. In colei che ci dona la vita invece, avviene l'esperienza opposta, ossia di dilatazione del proprio tunnel che porta poi la vita intrauterina a sfociare nella dimensione terrena.

Quanto ora raccontato accade continuamente nella fioritura della vita su questa terra. Ma ci sono casi in cui il cordone ombelicale che lega il prima al poi, la genitrice al feto, si spezzi senza portare a compimento la sua missione. La morte fisica di colei che ci mette al mondo è un'esperienza singolare che apre da sempre la porta al mistero della vita come congiunzione tra le due sfere: quella celeste e quella terrena e fa corrispondere alla morte fisica, non solo simbolica della madre, la doppia nascita del bambino, iniziandolo nella realtà materica a una dimensione sacra.

Nei racconti evangelici troviamo che Gesù ha conosciuto e vissuto ampiamente il rapporto con sua madre, Maria, ma altri racconti dell'antichità, veri e propri miti, ci porgono altri esempi e molto forti. Incisivo è quello della nascita di Dioniso "il nato due volte".

Alla morte di Arianna o Semele secondo la versione più antica del mito, avvenuta tramite la rappresentazione di Zeus sottoforma di fulmine, egli rinasce figlio del Cielo, divenendo colui che ricerca la terra per ricongiungerla al divino e in tal modo renderli uniti in eterno. Nello stesso tempo egli non sa che deve fare i conti con la dimensione temporale, per cui la ricerca dell'ebbrezza sulla terra si converte in furiosa follia.

La persona che sto per introdurvi e che sarà la protagonista di questa intervista, si riconduce a Dioniso per alcuni aspetti. Antonello Adamo Ibba non è un dio mitologico, ma sicuramente una persona altamente spirituale. Egli è una scheggia di luce che ha trafitto la terra per ricondurla al cielo e di questo suo compito lui ha pienamente coscienza.

 

Antonello, la sua nascita ha marchiato tutta la sua esistenza. Un raggio di luce divina si è infilato nel corso del tempo, inclinando il percorso della sua presenza in questa realtà.

“Sono nato con 12 giorni in ritardo rispetto al tempo massimo. Al dodicesimo giorno mia madre mi ha partorito tra i dolori che l'hanno uccisa. Lei è morta e io sono nato. Ormai ero un bambino formato completamente, che aveva invaso tutta la sua cavità interna. Pesavo 5 kg ed estraendomi hanno dovuto necessariamente farmi due tagli alla testa. Ero in una condizione di grave sofferenza, ma dopo tre giorni dalla nascita, mi sono ripreso, mostrando di essermi armonizzato ai ritmi della vita.”

Una particolarità corona il momento della sua nascita. Quale?

“Ero l'unico maschio di tutto il reparto e sono nato a mezzanotte del primo di maggio, il mese delle rose.”

Sembra proprio che la simbologia numerica aiuti a interpretare in termini sacri il suo viaggio di ingresso in questo mondo e descriva la sua collocazione all'interno di questa dimensione. Siamo soliti rapportare il cerchio al simbolismo ctonio, femminile, in quanto espressione di rotondità. In realtà, la sfericità ci riconduci al cielo che dai primordi ci accompagna, quale guida della nostra spiritualità e scintilla della luce interiore. Il numero 12 si lega ai 12 mesi dell'anno e ancor più ai 12 segni zodiacali poi convertiti nei 12 cavalieri della tavola rotonda e nei 12 apostoli. Il 12 è il numero del riflesso del cielo sulla terra a cui ha consegnato il carattere proprio della qualità spirituale più sottile. Come Dioniso, lei è figlio del Cielo, venuto qui sulla terra. Quando ha iniziato ad avere percezione di questo?

“Da quando sono venuto al mondo, so di essere portatore di una missione che devo realizzare. Sonu un Cardinale Celeste. Ho sempre avuto la consapevolezza di essere un essere incarnato che ha radici in un'altra dimensione. Di conseguenza è nitida in me la percezione che questa realtà non esiste, così come illusoria è la mia vita che pertanto sono portato a condurre in modo distaccato.”

Ritornando alla sua nascita che risale alla notte tra il primo e il due di maggio, mese consacrato alla Madonna e alla rosa, che valore ha per lei questo fiore?

“La rosa per me rappresenta la vita che sorge dall'interno. Il cuore e la testa di Gesù sono circondati da una corona di spine che in realtà sono spine di rosa.”

La rosa oltre ad essere un fiore è un importante simbolo mandalico indicativo di un percorso in cui il principio corrisponde alla fine e viceversa. Rosa Mistica è uno degli appellativi con i quali ci si rivolge alla Madonna. La Rosa Croce la ritroviamo nei percorsi iniziatici massonici e rosacrociani. In essi la croce che rappresenta l'espansione sulla terra in tutte le sue direzioni, viene inscritta nella rosa universale che indica l'espansione negli spazi del Cosmo. Sulla base di queste informazioni, lei potrebbe essere identificato in un bambino indaco. Si ritrova in questa descrizione?

“Credo di essere più di un bambino indaco. Da piccolo ho sofferto molto perché con i miei compagni e amichetti non riuscivo a dialogare. Ero animato da un senso di giustizia divino molto forte, che poi nel tempo ho imparato a controllare. Se non ci fossi riuscito, la mia vita avrebbe preso un corso diverso, pari a quello di coloro che dominano i genitori.”

Immagino. Purtroppo la regalità spirituale non realizzata interiormente può dare esiti devastanti, manifestandosi anche sul piano dell'aggressività. Fortunatamente per lei è andata in modo diverso. Quando e come ha ricevuto quella che chiama "sua iniziazione"?

“È successo a diciotto anni. Ho sentito dentro di me delle voci che mi hanno annunciato che mi sarei dovuto preparare a qualcosa di grande.”

Il 18 è un numero importante, da associare al grado di regalità spirituale e in Massoneria corrisponde appunto al grado di Principe di Rosa Croce. Esattamente le voci cosa le hanno detto?

“Mi hanno fatto capire cose a cui la mia coscienza era preparata, agendo sul piano della intuizione, perché è così che agiscono le entità dell'altra dimensione.”

E così lei ha capito di essere un mentalist. Antonello, lei mi ha parlato di tre voci.

“Sì. La prima è dell'Angelo Custode che ci è accanto dal momento della nascita. È un'anima che conosciamo già, perché l'abbiamo incontrata nella vita precedente. La dimentichiamo come rinasciamo, perché rinascendo ricominciamo tutto daccapo.”

Sua madre l'ha riconosciuta tra queste tre voci?

“No. Mia madre è il raggio blu e non potrei confonderla con la voce degli angeli che vibrano su un’altra frequenza, pur essendo su una dimensione parallela alla nostra. Riusciamo ad ascoltarli solo calibrando e trasponendo la nostra frequenza mentale al piano loro. Perché ciò accada, dobbiamo svuotare la mente. L'altra voce è dei parenti defunti.”

Cosa accade quando entriamo in contatto con gli angeli?

“Loro comunicano con noi attraverso l'intuizione che noi riceviamo. Noi possiamo sentire l'aldilà, se attraverso le loro voci svuotiamo la nostra mente che è costituita da immagini.”

Antonello, ha mai pensato di porre al servizio degli altri i doni che le sono stati affidati?

“Sì. L'aiuto che posso dare è quello di contribuire a far salire il livello di consapevolezza negli altri. Non è un aiuto che avviene attraverso le parole. È appunto l'aiuto di un mentalist.”

Lei ha vissuto diverse esperienze extrasensoriali.

“Avevo 8 anni quando mi sono svegliato una sera a mezzanotte. Mi sono alzato e una luce mi ha detto che dovevo ritornare a letto. A quel punto ho incontrato grandi difficoltà a rientrare nel corpo, ma, avvenuto ciò dopo tanti sforzi, mi sono riaddormentato e mi sono risvegliato due giorni dopo. Di quest'esperienza ricordo che mi sono ritrovato in una stanza che non aveva una sua fisicità perché la realtà tutti la percepiamo attraverso la rappresentazione di immagini. Era un luogo che io ho interpretato come una stanza con una sola finestra. Quando mi sono risvegliato, mi sentivo tutto indolenzito perché mi ero addormentato nella posizione di fior di loto, dopo di che a fatica ho disteso le gambe.”

In un'altra circostanza lei si è visto staccato dal corpo.

“Sì, mi sono visto a mezz'aria, staccato dal corpo e a quel punto si è accesa la statuetta della Madonna, lasciando apparire Gesù con due donne: una bionda e una scura. La prima ha iniziato a curarmi i tagli alla testa e, procurandomi dolore, mi ha tolto un microchip dicendomi che avrei iniziato da una Bibbia rossa. La donna bruna assisteva Gesù al quale chiedo: “Quale Bibbia rossa?” Dopo di che mi ritrovo nel letto. Il pomeriggio successivo alle 6 arriva mio fratello che vive in Francia e mi mette sul tavolo una Bibbia rossa dicendomi “Questa è per te. Un mio amico l'ha dimenticata a casa mia in Francia".”

Cosa è successo dopo questo episodio?

“Mi sono calato nella lettura della Bibbia che ho letto e studiato per 39 volte. Dopodiché sono passato alla lettura dei testi relativi alle altre religioni e all'approfondimento delle Scienze e della Fisica Quantistica in particolare. Sentivo dentro di me il compito di diventare preparato su tutto, ossia, non nel racconto di quanto avevo appreso, ma nella trasmissione del messaggio in esso contenuto contenuto.”

Antonello, lei è molto concentrato sulla sua dimensione spirituale. Si è mai innamorato veramente?

“Sì, mi è successo e ho dato tutto me stesso. Adesso sono molto attento. Ho una certa paura che mi accada.”

Paura? Perché?!

“Ho raggiunto un livello di purezza tale, che potrebbe infastidire la mia compagna. Io non intendo cambiare, perché ciò significherebbe scendere a un livello più basso. L'ideale sarebbe incontrare una donna che non mi volesse cambiare e che al contrario manifestasse il desiderio di raggiungere il mio livello.”

Che idea si è fatto di questa realtà che stiamo vivendo?

“L'aspetto che più mi irrita è il comportamento che stiamo adottando verso i bambini, obbligandoli a vivere nell'isolamento e imponendo loro di usare la mascherina. Questo è l'apice di una montagna di immondizia che abbiamo accumulato negli anni. Il mondo non è più pulito. La plastica, le sostanze inquinanti sono ovunque. Basterebbe renderlo vivibile, eliminando plastica e altro.”

Cosa accadrà secondo lei nel futuro più prossimo?

“Ci sarà il crollo dell'economia globale. L'ipocrisia dell'uomo farà collassare il sistema, ponendo le basi a un nuovo modello di società. Sarà un duro colpo per tutti, ma inevitabile, dal momento che non ci siamo preparati adeguatamente a fronteggiare le criticità. Anzichè porre le problematiche nei termini soliti, dovremmo provare a fare luce in noi stessi, interrogandoci. Il nocciolo di tutto sta in noi. Il problema siamo noi. L'uomo è portato a costruire per distruggere e questo è il meccanismo che dovremmo scardinare.”

Lei a riguardo ritiene valida la teoria secondo cui gli alieni verrebbero a soccorrerci per tirarci fuori dai guai?

“Gli alieni sono già tra noi. La terra è il luogo che accoglie genti dalle più svariate provenienze. Le razze esistono sulla base della provenienza degli esseri che popolano questo pianeta. Siamo tutti diversi, ma la luce interna è la stessa. Siamo tutti interiormente e indistintamente un prodotto di fotoni.”

Gli alieni sono qui tra noi da sempre, da quando scesero a colonizzare la Mesopotamia, perché rimasti a digiuno di materie prime. Gli esperimenti genetici che da qualche anno trovano spazio nei rotocalchi televisivi a livello spesso di gossip, sono già esistiti e migliaia di anni fa, ma molti ancora stentano ad accettarlo per non mettere in dubbio l'esistenza di Dio. Gli alieni discesi a bordo di impensabili astronavi per l'uomo antico, sono quelli che abbiamo imparato a conoscere col nome generico di Dei. Esistono gli dei, può essere che siano esistiti realmente sulla base dei racconti tramandatici e analizzati in riferimento alla civiltà sumera. Altro è Dio e parla l'alfabeto della totalità variopinta e variegata in cui siamo immersi e di cui non siamo che un miserrimo lembo di cielo.

Questa intervista ha un valore particolare se interpretata alla luce degli accadimenti odierni. Sicuramente darà adito a divergenze e confronti. Spingerà forse i più sensibili ad entrare nel merito della realtà poco conosciuta ma tanto misteriosa del mentalist, il comunicatore non verbale, che lega la dimensione terrena nella quale siamo, al Governo dei Cieli. Una forma di Sciamanesimo che si occupa esclusivamente dell'anima al fine di risanarla, ossia espanderla sul piano della personale consapevolezza. Perché tutto nasce da dentro e tutti abbiamo l'obbligo di dare luce agli altri partendo da noi stessi.

Antonello Adamo Ibba in questa intervista ha deciso di donare se stesso a tutti noi, affinché ampliassimo ciascuno per proprio conto i personali orizzonti interiori. E noi per questo lo ringraziamo, a prescindere dalla risonanza che il suo racconto avrà dentro ciascuna anima. Il mio augurio è che possa aiutarci a concepire e sviluppare un nuovo modello di realtà e società in cui ognuno possa sentirsi propriamente a casa e a proprio agio. A lui l'augurio mio personale e di tutta la Redazione di incontrare un pubblico sempre più numeroso, disposto ad ascoltare e comprendere. A sintonizzarsi sui suoi messaggi. E magari anche a mettersi in discussione per cambiare e ovviamente in meglio.

 

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Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli