Il Male come imperfezione e limitazione della forza creatrice. ''Melek Taus. La demoniaca alleanza'' l'ultimo romanzo di Michele Marino
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Il Male come imperfezione e limitazione della forza creatrice. ''Melek Taus. La demoniaca alleanza'' l'ultimo romanzo di Michele Marino

Interviste e Recensioni

Il Male come imperfezione e limitazione della forza creatrice. ''Melek Taus. La demoniaca alleanza'' l'ultimo romanzo di Michele Marino

La storia dell'uomo è una storia infinita, così come infinita è la storia della Creazione di cui l'uomo è l'ultimo anello, il tassello pensante che spiega e riflette sull'armonia del Tutto. Se la storia della Creazione è infinita, infinita è altresì la storia delle religioni, ciascuna con specifiche Tradizioni che s'intersecano tra loro, s'intrecciano alle Tradizioni di altre religioni dando vita a multiformi trame interpretative. L'uomo è infinito a prescindere, e la sua infinitudine viene riflessa e commentata dalle varie Tradizioni religiose.

VIDEO: Le origini di MELEK TAUS

All'origine di tutto c'è il Principio che si riflette nella figura dell'androgine che non è solo l'espletamento della irrisolta contrapposizione dei monomi nel reale, ma anche il tentativo riconciliatore di ricondurre all'Uno iniziale tutte le fratture presenti nel Creato. Tra queste la più pungente è la dicotomia tra Bene e Male. La Tradizione contemplata più indicativa a riguardo è sicuramente quella Ebraica che al suo interno contiene elementi riconducibili alle culture Mediorientali e Indoiraniche. Che non si sia trattato di un unico creatore ma di una gerarchia di entità succedutesi, è quanto emerge dalla Tradizione ebraica più antica e anteriore al Vecchio Testamento, secondo la quale il Tetragrammaton Elohim non sarebbe che l'ultimo di queste entità, l’ammesso al Governo dei Cieli più bassi e il più vicino agli uomini per attributi e comportamenti. La scala gerarchica discendente che ritroviamo espressa nelle Sephirie concentra l'attenzione sulle forme di dissidio tra materia leggera e materia pesante, ascrivendo al Male un ruolo imprescindibile, frutto di una scelta antetempore e quindi non un limite della Creazione costituitosi durante la stessa. Il Creato oseremmo definirlo perfetto nelle sue imperfezioni e ciò non è il risultato del processo stesso, ma un riflesso dell'artefice. Proprio su questa differenza di vedute si gioca la diversità a livello di atteggiamento psichico tra le filosofie e le religioni d'impostazione mediterranea e quelle d'ispirazione persiana e mesopotamica. Il Male esiste ed è una realtà preesistente all'uomo, perciò capace di interferire nei comportamenti dell'uomo imperfetto per scelta e di chi si lascia facilmente abbindolare dalla seduzione di esso. Nelle mitologie d'impostazione teogonica più antiche, il Male è associato alla disobbedienza. Lucifero nella tradizione giudaico cristiana è l'esempio a cui corrisponde per certi versi l'angelo Melek o Malek delle Tradizioni indoiraniche. Costui, una volta redento, dà luogo alla Creazione. Entrambi angeli caduti, Lucifero e Melek sviluppano comportamenti diversi che danno luogo a realtà diverse.

La realtà in cui viviamo oggigiorno spinge a riconsiderare entrambi gli angeli, dando luogo a uno spettro di speculazioni e interpretazioni su quanto riportato dalle Tradizioni più antiche a riguardo del repertorio degli angeli caduti. La complessità del momento storico che stiamo attraversando, se da un lato spinge alla deificazione della dimensione virtuale, dall'altro è di sprone a compiere un viaggio all'indietro, alla ricerca di un punto di origine a cui riportarsi e da cui ripartire nella ricostruzione dell'uomo. Iniziando da quanto è attinente al bagaglio culturale primordiale andato perduto o non considerato oggigiorno abbastanza.

A riguardo, gli ultimi filoni letterari americani hanno dato vita a un forte seguito orientato non solo verso i grandi nomi come Dan Brown, ma anche verso scrittori minori forse per fama, ma non per contenuti e creatività. Ogni Paese ha espresso i suoi talenti nel settore, ciascuno in relazione all'ispirazione e all'imprinting ricevuti nella propria terra. L'Italia, restia a lasciare l’inclinazione letteraria classica per lanciarsi nella perlustrazione di campi nuovi, ultimamente sta dando prova di sé con rari quanto brillanti esempi nel filone noir esoterico investigativo. Tra questi spicca il nome di Michele Marino. Costui, già alla terza pubblicazione nel genere, dimostra di non perseguire questo nuovo canale espressivo con spirito di evasione o con l'idea di cimentarsi in qualcosa di insolito, ma come chi non solo possiede la giusta preparazione sugli argomenti proposti, ma li sa finanche ricreare con l'abilità dello scrittore motivato sulla base dell'esigenza di richiamare il suo lettorato all'attenzione di contenuti ritenuti di nicchia. I primordi della cultura umana vengono recuperati parallelamente alla storia di questi giorni che vede protagonista l'emergenza Covid e l'antidoto rappresentato dal vaccino da molti considerato un pericoloso mezzo di manipolazione genetica.

Marino, l'autore dei due romanzi che vedono protagonista la figura di Melek Taus, l'angelo re che compare nel repertorio immaginifico induista nella forma di pavone, ha riportato in chiave romanzata tra le pagine quanto già dichiarato dal sumerologo Kitchin a proposito dell'origine dell'umanità e degli esseri viventi risalenti ad entità aliene, le prime ad aver eseguito nella storia di ogni civiltà esperimenti genetici. Il romanzo "Melek Taus. La demoniaca alleanza” riprende i contenuti e conclude il discorso portato avanti nel precedente "La stirpe di Melek Taus". Inserisce e concentra vari argomenti, offrendo ai lettori nuovi spunti di riflessione su temi che portano a interrogarsi su pagine di storia conosciute per alcuni aspetti e su questi giudicati. L’indagine esoterica condotta dai Nazisti s'incrocia nel romanzo con gli aspetti più misteriosi di culture esogene che pure contengono il quid della cultura anche europea. Il romanzo di Marino profuma di esotico ma non con lo spirito avventuriero alla Harrison Ford, bensì con l'intenzione di offrire risposte concrete a una operazione selettiva eseguita a scapito dei biondi con gli occhi azzurri, inoltrandosi sul terreno difficile e proibito del concetto di razza.

In un'epoca confusa e tesa a confondere per lo scollamento programmatico dell'uomo dalle sue radici più lontane e ancora misteriose, al cammino a ritroso corrisponde la necessità di tracciare una direzione verso cui incamminarsi e con passo sicuro verso il futuro che nel romanzo compare come risoluzione effettiva a quanto commesso in un lontano passato. Lo scrittore Marino dimostra di avere padronanza della differenza spesso adombrata tra Verità e Realtà, evidenziando quanto la creatività fantasiosa sia più vicina alla Verità di quanto non lo sia la Realtà oggi sconnessa dalla Verità che appare sempre più addomesticata alle esigenze del momento, sommersa e secretata dai giochi di potere.

La Storia tende a ripetersi ma la differenza sarà esposta proprio da coloro che sono ancora in possesso degli strumenti della creatività in un tempo in cui la fantascienza viene spacciata per scienza e in cui l'uomo sempre più esuberante crede di poter fare a meno di ogni sperimentazione, per la convinzione di essere riuscito a scalzare Dio.

La narrazione di Marino procede con tono equilibrato, sbrogliando passo passo tutti i misteri che vengono all'interno dell'opera proposti e sciolti. Egli si pone non dalla prospettiva dello scrittore onnisciente ma, di colui che in modo avvincente si pone sullo stesso piano del lettore nel viaggio della narrazione. Il linguaggio semplice, la trama scorrevole priva di ripetizioni e di ridondanze, così come di digressioni e di lungaggini solite appesantire la narrazione. I dialoghi ben costruiti e i colpi di scena che trattengono il fiato fanno sì che l'opera si presti anche a una intelligente resa cinematografica. Lo stile "poco italiano" e in linea con il noir esoterico consente all'autore Marino di varcare i confini nazionali e di confrontarsi con la letteratura internazionale. Egli mostra infatti di sapersi muovere agilmente sul terreno della narrativa sprovincializzata. Trionfa il Bene nelle ultime pagine, evidenziando la speranza in un futuro sorto sulle basi di un solido presente, di riuscire a condurre la personale campagna a favore della Natura, invitando la Storia dei primordi a ripetersi tramite la collaborazione di Melek. Contrastando quanto sta avvenendo al momento: l’ingerenza e manipolazione della Scienza sulle leggi che conosciamo come naturali.

Che cos'è allora il Male se non la privazione delle meravigliose manifestazioni creative proprie della Natura che si esprimono anche attraverso la genetica? E cosa sarebbe il Bene se non il rispetto della Tradizione in cui lo Spirito della Creazione si protrae e si rinnova di continuo nel corso delle epoche? Questi e altri gli interrogativi che sorgono spontaneamente durante il viaggio nella trama del romanzo che prevede un lettore vigile e presente, mai succube del narratore. Con costui artefice del mondo di domani.

Link:

https://youtube.com/channel/UCCD5SmNdmu9qw6c0hFzRLTg 

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https://masciulliedizioni.com/prodotto/melek-taus-la-demoniaca-alleanza/

 

Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli