Dalla vita alla morte e dalla morte alla vita. Intervista all'attore, ballerino e showman Sasa Savino
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Dalla vita alla morte e dalla morte alla vita. Intervista all'attore, ballerino e showman Sasa Savino

Interviste e Recensioni

Dalla vita alla morte e dalla morte alla vita. Intervista all'attore, ballerino e showman Sasa Savino

La vita è un dono che nascendo, noi tutti riceviamo. Alcune persone però, come vengono al mondo, attraversano esperienze singolari e talmente forti da divenire per gli altri ponte verso il cielo e punto di riferimento imprescindibile. È questo il caso di Sasa Savino che oltre ad essere un grande uomo di cinema e di spettacolo, si fa testimone per gli altri di quei valori spesso poco considerati per superficialità o dimenticanza. È in questa luce che impareremo a conoscerlo e ad apprezzarlo ulteriormente attraverso questa intervista in cui parlando di sé, egli metterà a nudo la propria anima.

 Sasa Savino

Quando nasciamo, abbandoniamo la dimensione dell’oscurità e ci immergiamo nel corso della vita. La vita è l'immersione in un bagno di luce che riceviamo nel tempo e che impariamo a meritare dopo numerose prove che ci portano a un faccia a faccia con la morte. Alcune persone più di altre vengono al mondo con la difficoltà che il passaggio da uno stato all'altro prevede, acquisendo prima degli altri la consapevolezza che la vita è costituita da tanti momenti di transizione in cui si muore e si rinasce di continuo. Il trinomio "vita morte bellezza" ha caratterizzato il Pensiero degli artisti primo Novecento e di quanti hanno riconosciuto nella rosa l'espletamento delle tre parole connesse. La Bellezza è ciò che ci fa apprezzare la vita nella sua successione di momenti non sempre felici ma necessari per conseguire la maturità che è il senso della nostra presenza qui sulla Terra. I più sensibili sostituiscono la parola "Bellezza" nel trinomio sopra elencato con la parola "Amore" che sintetizza appieno il valore di tutte le forme di vita esistenti, in nome di un essere superiore che ha deciso la loro nascita. Tra le persone più sensibili, affini al mondo della bellezza e ai suoi contenuti più nobili, c'è il protagonista di questa intervista, che ha toccato con mano il mistero della vita, già al momento della nascita. Partendo dall'acquisizione di un marcato gusto estetico che lo ha portato ad appassionarsi e a utilizzare tutte le forme d'arte conosciute, Sasa Savino ha compreso che il legame che tiene assieme le tre parole è l'Amore e che la Bellezza non è che una delle forme con cui possiamo cogliere e trasmettere Amore alla vita, a noi stessi e agli altri.

Sasa, impressiona molto quanto lei riferisce a proposito della sua nascita.

“Io sono nato morto al quinto mese di gravidanza di mia madre. Al quinto mese e venti giorni. Dopo ventisei minuti dalla nascita, il mio cuore ha iniziato a battere.”

È un'esperienza sicuramente toccante quella da lei vissuta. È come se Qualcuno avesse voluto prepararla al fatto di trovarsi sempre a confronto con la vita e con la morte.

“Effettivamente, a pensarci è così. Sono un uomo felice oggi, pienamente realizzato a soli 45 anni. Ma ho conosciuto dolori e sacrifici.”

Lei è un vero talento affermato non solo come attore. Quanto il suo luogo di nascita ha influito sulle sue scelte lavorative?

“Io sono nato a Torre del Greco e la mia vita è stata particolare dall'inizio. Le mie prime esperienze lavorative le ho avute nei nightclub come ballerino. Erano gli anni Novanta e avevo 16-17 anni. Dopodichè ho conseguito il diploma di portamento e classe a conclusione della scuola frequentata a Pompei, che mi ha lanciato nel mondo delle passerelle e degli eventi non solo di moda, consentendomi di affermarmi come trasformista e di lavorare nel gruppo dei Ciprian, allora nel genere molto conosciuto.”

A differenza dei suoi conterranei, a ispirarla non è stata la cultura partenopea ma la sua esperienza personale. Il trasformismo che ritroviamo presente nella tradizione popolare napoletana del carnevale, in lei ha origini assolutamente personali e riconducibili proprio alla nascita. Il fatto stesso che lei dica di essere nato morto, sottolinea il carattere della fluidità e della versatilità che lei ha saputo sfruttare al meglio anche col suo corpo.

“Ho un corpo molto elastico da quando ero ragazzo. Allora ero bellissimo, ma ancora adesso mi difendo bene.”

Lei ha il ritmo in sè e lo coltiva benissimo. Forse è proprio la vita rappresentata e scandita dal ritmo ad averla portata a compiere velocemente dei passi importanti.

“Sono diventato padre a 15 anni e nonno a 32. Ho quattro figli e ho avuto cinque mogli tutte diverse anche per provenienza. L'ultima che mi ha dato una figlia che ora ha 11 anni, è marocchina. Purtroppo, per ragioni legate alla religione, abbiamo divorziato.”

Lei voleva che la figlia crescesse secondo i dettami della religione islamica.

“Esatto, ma io non ho voluto. Io non appartengo a una religione vera e propria e non sono stato battezzato. Il mio battesimo è stato la mia nascita da morto. Mia madre allora ricevette l'ordine dall'Alto di non battezzarmi, perché io da grande avrei deciso in quale religione riconoscermi. Quel momento ancora non è arrivato e a tutt'oggi mi ritengo figlio di Dio che per me non si identifica in alcuna religione.”

Per lei Dio è tutto, senza alcuna distinzione, e questa totalità lei l'esprime attraverso il talento.

“Può darsi. Non so darmi una definizione specifica. Sono attore, ballerino. Sono stato modello e trasformista. Poi sono diventato opinionista e sarto e adesso aspetto di condurre una trasmissione sul genere di quella di Barbara D'Urso che è una mia amica.”

Complimenti. Lei riesce ad ammaliare tutti col suo carisma.

“Io sono una persona che crede molto in se stessa e in quello che fa. La fiducia verso me stesso mi porta ad essere buono e rispettoso verso gli altri. Verso tutti e tutto. Amo la vita che comprende svariate dimensioni, e amo la Natura di cui noi facciamo parte ma non siamo gli unici. La Natura è favolosa e mi fa molto male il fatto che l'uomo non la consideri nella sua complessità e voglia mettersi sempre al centro con le proprie esigenze. Tutto è amore e l'amore scorre ed è presente in tutte le cose, perché tutte le cose discendono da Dio e sono parte di Lui. Inclusi gli animali. Mi fa veramente indignare sentire che gli animali sono stati violati in qualcosa, per esempio che sono stati privati del loro habitat per dare posto all'uomo. Non lo accetto, per me è inconcepibile.”

Lei crede molto nel rispetto che lei per primo sa esprimere attraverso i suoi comportamenti, e altresì infondere.

“Sì. Io sono per il rispetto e per la pace. Credo che ognuno su questa terra abbia il suo luogo e sta agli altri doverlo rispettare. Per me questo significa amare ed è l'amore.”

Lei ama e di conseguenza è amato.

“Non sopporto la gelosia e l'invidia. Sono amato, tutti mi cercano e di conseguenza il lavoro non mi manca, a differenza di tanti miei colleghi.”

“È fortunato, ma è giusto dire che la fortuna ha saputo meritarsela.”

“La vita mi sta ricompensando. Se ti comporti bene, la gente risponde bene. In linea di massima è così. Però, per arrivare a questi risultati, ho sofferto tanto. La mia è stata una vita di sofferenza e sacrifici.”

Lei è nato con una benedizione che lei ha saputo conservare e nutrire dentro di sé. Ha ricevuto tanti doni importanti e tra questi anche quello di non saper dimenticare. Ciò la distingue in bene dagli altri che con superficialità vanno avanti, spesso dimenticando quanto hanno ricevuto con la nascita e dai loro simili. Chi ha cuore ricorda e la capacità di ricordare ci porta a onorare Dio ogni momento e a rispettarlo, rapportandoci nel giusto modo agli altri e a tutte le forme di vita del Creato. Spesso la gente confonde la smemoratezza con la superficialità che porta a distrarsi da quanto accade e a non conservare traccia dentro di sè. Lei invece, attraverso la morte, nascendo ha ricevuto in dono la luce che la porta a vedere oltre e a considerare aspetti che agli altri sfuggono.

“Io ho visto la morte sette volte. La mia vita è costellata di episodi e visioni. Adesso sto attraversando un momento di grande felicità, in cui sono in fermento per le tante cose che tengo a realizzare. C'è anche il progetto di girare un film sulla mia vita e per questo dovrei andare in Sicilia prossimamente per incontrarmi con Alfredo Li Bassi, il regista del progetto cinematografico.”

Ad ascoltarla si ha l'impressione che lei sia in contatto con altre forme di vita che l'uomo comune non vede o percepisce, nonostante facciano parte del presente, del “qui e ora”.

“Esatto, è proprio così. Io credo agli alieni, agli angeli, alle fate... a tutte le creature che si crede esistano solo nelle fiabe. Credo perché le ho viste e con me anche coloro che erano con me e possono testimoniare che non sono un folle. Sono comparsi davvero. Ricordo l'angelo con un'ala nera e l'altra bianca. Anche l'amica che era con me l'ha visto.”

Probabilmente quell'angelo è la proiezione celeste di lei stesso che Dio ha voluto mostrarle, affinché lei vedesse chi è ora, quale livello di percezione ha raggiunto. Ha visto anche fate... elfi... ?

“Gli elfi no, ma so che esistono. Quand'ero malato di leucemia mi è capitato di vedere delle luci colorate. Dopo quindici anni di malattia sono definitivamente guarito.”

Lei sente dentro di sé la responsabilità di essere stato prescelto da Dio che le avrebbe affidato un compito. Quale sarebbe?

“Credo che Dio voglia che io avvicini gli altri all'importanza del rispetto. Non sono e non voglio essere considerato un privilegiato perché io per primo ho sofferto tanto. Certo, vivo sempre in un rapporto costante con Dio. Ogni sera, prima di mezzanotte, mi rivolgo a lui con lo sguardo al soffitto, come se fosse il Cielo e a Lui racconto la mia giornata.”

Lei ha visto forme di vita sconosciute e creature soprannaturali. Ha mai pensato di imprimere su foglio o su tela a mo' di schizzo o disegno quello che ha visto?

“Sì, mi sono cimentato anche come pittore. Dei miei disegni ho parlato al Conte Cascella che è una persona speciale e mio carissimo amico. Anche lui ha un vissuto particolare che somiglia al mio. Lui è bravissimo a dipingere e può capirmi.

Quale disegno le è rimasto impresso di quelli da lei realizzati?

“Sicuramente quello del leone abbracciato all'uomo. Un fatto insolito e improbabile per molti. Invece io dico che esiste o è esistita una scena simile. Perché non dovrebbe? Gli animali possiedono l'anima e la usano meglio di noi uomini. Gli altri disegni sono immagini di luce perché nella luce è il bene. Dove c'è buio o oscurità è il male.”

Certo. Tornando alla sua attività di uomo di spettacolo, colpisce quanto lei ha detto, ossia di essere corteggiato da mille donne e da diecimila uomini, come se lo spiega?

“Forse col mio trasformismo. Io sono etero assolutamente, però a volte mi piace simulare gli atteggiamenti femminili, un po' come faceva anche Totò. Dentro sono uomo, ma fuori sono donna.”

Chi ha vissuto il passaggio dalla vita intrauterina a quella extrauterina e contemporaneamente la transizione dalla vita alla morte e viceversa, ha in sé il tutto. Ha attraversato il Mistero più grande che da sempre affascina l'uomo. Costui già dall'antichità, attraverso la celebrazione dei rituali sacri, ha cercato di oltrepassare entrambe le porte della vita e della morte per penetrare nella pienezza di Dio e ritrovarsi androgino, uomo completo nelle sue manifestazioni maschile e femminile. Sasa ha vissuto entrambi i passaggi senza alcuna forzatura, senza alcun espediente e in sé coltiva la totalità conosciuta e ancor più abbracciata, tanti anni addietro. Noi lo ringraziamo per questa intervista, una confessione davvero unica per contenuti e non solo, con la speranza che qualcosa di lui e della sua narrazione resti in tutti noi e ci porti a salire di un gradino ancora lungo la scala della sensibilità che è il vero nutrimento di questa vita.

Da parte mia e di tutta la Redazione a Sasa Savino l'auguro sincero di una vita colma di contenuti e bellezza, con la speranza che lui ci faccia divertire ed emozionare ancora con i suoi personaggi e i suoi progetti, in ogni caso proiezioni di una magica esistenza.

 

Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli