Nel momento in cui conduciamo alla luce gli archetipi, le due pulsioni paura e desiderio vengono ricollocate sul piano della coscienza che, se da un lato le priva della magia iniziale, dall'altro ci rende vigili sulla nostra persona. Maggior controllo nella giusta proporzione dovrebbe sviluppare un maggiore equilibrio tra mente e anima, ma non sempre questo accade. Dentro di noi insieme all'inconscio individuale è forte la presenza di quel patrimonio genetico che, mattone dopo mattone, nel corso delle generazioni forma l'inconscio collettivo il quale, se elaborato male dal singolo individuo, porta a disturbi anche importanti che caratterizzano la sfera degli istinti anche sessuali. La paura è dominata dalla vita che si esprime in potenza dal desiderio che ci richiama al cielo e all'eternità. Come dice la parola stessa, il desiderio ci riaccosta alle scintille dei corpi siderali che compongono l'Universo e la materia. Quindi ci ricolloca al di sopra della materia riconducendoci a quell'integrità perduta che paradossalmente nella dimensione terrena inseguiamo attraverso l'estasi anche erotica.
L'intervista che stiamo per leggere è molto particolare perché particolare è il lavoro della protagonista. Pertanto, concordemente a quello che è il volere dell'intervistata, l'argomento verrà affrontato da un'angolazione puramente culturale. Premesso che è della mia persona valutare in senso critico ma non giudicare, presterò fede al carattere della mia professione, proiettando su altre ipotesi di lettura che schiudano a orizzonti dove non esiste il giusto e l’errato, ma la libertà individuale nel pieno rispetto di se stessi e degli altri.
Crystal Dea, lei è una mistress e ha chiesto di essere intervistata perché ha da fare una particolare denuncia. È così?
“Il mio e’ un lavoro particolare che a torto viene accostato a quello della prostituta o escort o accompagnatrice. Ci accomuna il discorso del sesso, ma quando si pensa al sesso, si dimenticano le relative differenze tra ogni singolo lavoro. Quello della mistress e’ un lavoro che unisce al sesso l'eleganza della performance. Io sono qui a parlare di me perché pretendo di essere rispettata in quanto una persona che non fa del male a nessuno. Amo il mio lavoro e non merito di essere offesa sul piano della dignità.”
Purtroppo, quando si parla di sesso si pensa inevitabilmente a qualcosa di molto volgare e scandaloso. Nonostante l'educazione sessuale venga impartita anche a scuola, molti permangono nelle loro convinzioni frutto di quella ignoranza interiore che non sono riusciti a convertire in qualcosa di bello. Krystal, lei subisce diversi attacchi da chi non è capace di accettare il suo lavoro. Lei ha scelto di rilasciare questa intervista anche perché il lavoro di mistress ultimamente viene attaccato anche da chi lo svolge. In che senso?
“Oggi si da' troppa importanza ai soldi e il cliente che si sottopone alla sessione spesso non riceve la cura che il trattamento prevede. Troviamo prestazioni squallide a cifre elevate che portano la mistress o nel caso dell'uomo, lo slave o il mister, ad approfittare, minando duramente questo lavoro fondato sulla reciprocità e su una forma di intesa reciproca e sottile.”
Non dimentichiamo che attraverso il sesso scambiamo energia. Alcune forme di yoga come il Tantra sprigionano una tale energia che se risvegliata in modo corretto, porta chi si sottopone al trattamento, allo slittamento su un piano di coscienza elevato che si conclude con l'apertura del terzo occhio. Se fatto male, si rischia la follia. Krystal, lei s'interessa di pratiche orientali?
“Sono una studiosa e mi reputo una professionista seria che ha a cuore il proprio lavoro. Pertanto ho sviluppato una sensibilità particolare che mi ha portata a diventare massaggiatrice. Parallelamente al lavoro di mistress, io conduco quello di massaggiatrice che applica massaggi rilassanti prendendo spunto dalle discipline orientali. Tengo a puntualizzare che quando lavoro come massaggiatrice non sono mistress e che quindi nella seduta il sesso non compare.”
Strade separate che pero' s'incontrano nella spinta altruistica che nel caso suo porta ad essere mistress. Ci spieghi a sue parole chi è esattamente la mistress.
“La mistress è la donna dominatrice, la padrona, che conduce il gioco e che quindi ha una clientela che rispetta questo suo ruolo.”
È molto coreografico come lavoro e molto scenico, se vogliamo. E questo la carica ancor più di entusiasmo. Lei si ritiene una mistress soft, che vuol dire?
“Sicuramente è un lavoro che come tutti i lavori ha la sua divisa, nel mio caso un vestito nero che renda l'idea della dominatrice. Io non lavoro a casa. La casa e’ lo spazio privato e ricevo i miei clienti in un luogo a parte che provvedo sistematicamente a pulire perché io sono molto attenta alla pulizia e al rispetto di tutte le regole igieniche. Infatti in questo periodo non sto lavorando. Il lavoro di mistress richiede l'utilizzo di arnesi come il frustino e il fallo di gomma. Io lavoro con dolcezza e senza eccedere, perché detesto ogni forma di violenza.”
Non dimentichiamo che ci sono state delle vittime a seguito di prestazioni di un certo tipo. Mi colpisce il fatto che lei non tocchi niente del corpo altrui e mantenga la sua distanza attraverso la protesi di gomma. Il gioco che lei conduce è molto sottile. Com'è diventata una professionista?
“Da sola. Io ho un'intelligenza molto sviluppata che mi ha portata a entrare nella mente dell'uomo e a capire quello che vuole. Ho iniziato da sola e postando scene sul web. Esistono siti appositi che svolgono una funzione di pubblicità e di richiamo della clientela. Io provengo da una famiglia di donne forti. Mia nonna era autoritaria e per fare il mio lavoro occorre esserlo, perché è la donna a condurre il gioco.”
Lei ha ereditato il carattere dominante di sua nonna ma è l'unica nella sua famiglia ad aver scelto questo lavoro.
“Esattamente e per questa ragione non sto svelando il mio nome e preferisco utilizzare quello legato al lavoro di mistress.”
L'utilizzo di determinati arnesi può far sorridere soprattutto chi reputa questo un mestiere moderno, legato all'emancipazione femminile. In realtà quello della mistress è un lavoro che ha alle spalle una tradizione esoterica e ritualistica importante e di tutto rispetto. La mistress è la traslazione sul piano materico di un concetto fondamentale dell'Esoterismo universale che affonda le radici nel principio della Sovranità Femminile. La donna, in quanto madre, è la signora del tempo e colei che detiene lo scettro dell'estasi erotica. Potere temporale e potere spirituale in lei s'incontrano, in quanto dominatrice indiscussa, carattere questo trasferito nelle figure dei tarocchi della papessa e dell'imperatrice. Attraverso l'estasi erotica di cui la donna è guida e maestra, l'uomo raggiunge l'apice che si traduce nella sconfitta del tempo. L'orgasmo è nell'attimo il sapore dell'eternità, ragion per cui l'estasi erotica e mistica nascono dagli stessi presupposti e in alcune culture s'intrecciano. Da noi il simbolismo le accosta ma rimangono separate perché sviluppato è il piano della ragione che ha scollato l'uomo dalla sua identità immaginifico archetipica, portandolo a sviluppare il giudizio del moralismo. Krystal, lei ha mai partecipato a orge?
“No, assolutamente. Sono contraria. Così come non ho mai avuto ancora clienti donne. Non escludo in futuro.”
Le orge rimandano agli antichi riti primitivi di esaltazione del sesso per vincere attraverso il tempo scandito nell'atto sessuale la paura della morte. Falli venerati e portati in processione ci rimandano ai riti dionisiaci in cui la trasgressione era la regola, perché espressione dell'irrazionalità rappresentata dal dio. Krystal, che cos'è per lei la trasgressione?
“È una forma di libertà nel pieno rispetto di se stessi e degli altri.”
E il rispetto?
“Avere cura di sé e degli altri. Non puoi rispettare gli altri se prima non rispetti te stesso.”
Krystal, può una persona che svolge il suo lavoro avere una vita sentimentale in cui sentirsi realizzata?
“Io sono impegnata. L'importante e’ non nascondere nulla. Non capisco chi si vergogna del proprio lavoro. Se te ne vergogni, perché lo fai? Quale intimità può esserci con una persona a cui nascondi fatti ed esperienze cosi’ importanti?”
Il suo lavoro l'appaga e la rende felice perché lei sa interagire con sensibilità e tattica con i suoi clienti i quali si sentono appagati e soddisfatti per come lavora. Che uomini sono quelli che si rivolgono a una mistress?
“Uomini di tutti i tipi, anche sposati che rimangono insoddisfatti delle proprie mogli o compagne. Non tutte le donne sono disposte a usare arnesi come ad esempio i falli di gomma.”
Infatti. Lei tutto sommato svolge anche un servizio di riappacificazione all'interno della coppia, in quanto l'uomo altrove trova quello che in casa gli viene negato. A partire da quale età lei accetta i clienti?
A partire dai 23 anni. Al di sotto sono troppo giovani e li rifiuto.
L'uomo e la donna si compensano e insieme nell'atto sessuale ritrovano la loro primigenia integrità. La donna sessualmente è più completa e questa sua completezza viene esternata attraverso la maternità. Pertanto si sente chiamata ad essere guida di determinati percorsi per l'uomo che non riesce a sperimentare quelle realtà contemplabili dalla donna. La penetrazione anale corrisponde alla volontà dell'uomo di sentirsi dominato dalla donna in tutto. A lei spetta il ruolo imposto dalla comune tradizione di essere succube e prona all'uomo anche nel linguaggio sessuale. Nulla più degli impulsi ci descrivono, perché liberi dalle sovrastrutture che abbiamo ricevuto anche con imposizione. La creatività sessuale può assolvere a funzioni importanti all'interno di una società che tutela sotto l'involucro della normalità comportamenti aberranti capaci di far scaturire la violenza. La fantasia è liberazione da se stessi e dai condizionamenti e per questo è terapeutica. L'importante e' che sia veicolata dal rispetto.
Ringrazio Crystal Dea per avermi dato modo tramite questa intervista molto forte e altresì interessante sotto svariati aspetti, di trattare determinati argomenti partendo da fatti veri e dalla sua scelta di vita che va compresa e non giudicata. A lei e al suo futuro i migliori auguri da parte mia e della Redazione.