L'artista quindi è il creatore alimentato dalla scintilla divina che espande la creazione. L'Artista particolarizza l'impronta del genio divino e in quanto tale sviluppa e si congiunge al Vero. Non è un caso che le parole verità e arte discendano dallo stesso ceppo etimologico, così come è altresì vero che l'Arte nei momenti più difficili abbia salvato i popoli riaccordandoli al sentimento di Fede, come ben testimoniano le vetrate delle chiese gotiche.
L'Arte per mantenersi tale e assolvere alle sue molteplici e vivificanti funzioni, necessita di un rapporto dinamico ed evolutivo con l'individuo inteso come cellula di verità. Oggi purtroppo lamentiamo una profonda crisi di coscienza ben radicata nell'individuo, che ha come conseguenza la decadenza di ogni espressione artistica. Complici sono il qualunquismo e la massificazione generalizzata che impediscono all'individuo di forgiarsi come persona. Tra gli artisti che hanno a cuore questi temi e le problematiche ad essi connesse è senza dubbio il compositore e regista Alberto Festa, protagonista di questa intervista. Romano, di padre lombardo e madre pugliese, vive il rapporto con la propria genialità in modo proficuo, convinto che l'Arte avvicini l'uomo al Mistero che profonde e governa l'Universo.
Maestro, lei si è specializzato sia nel campo della musica sia in quello del Cinema, vero?
"Assolutamente. Sin da bambino e da adolescente ho sempre amato profondamente entrambe le cose. Passavo le mie giornate ad ascoltare dischi e ad andare al cinema a vedere films...e a sognare. Poi ne ho fatto la mia professione. Ho studiato pianoforte e composizione al Conservatorio, cinema in varie scuole, e quindi ho realizzato il mio primo disco a 17 anni con il mio grande amico MIKE FRANCIS (per me uno dei piu' grandi artisti in Italia oggi purtroppo scomparso), MISS MANHATTAN con il nome METROPOLE, ai testi di ENRICA BONACCORTI. Con loro feci uno dei primi videoclip in Italia. Ebbe molto successo soprattutto tra i dj. Ancora oggi lo ristampano e fanno remix in tutto il mondo. Cosi' comincio' tutto."
Lei sul piano della sensibilità si sente molto trasportato verso il senso del mistero. Quanto la musica, per come lei la intende, contribuisce a questo?
"La vita stessa è il piu' grande mistero...chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo...la musica e' un mistero meraviglioso. Scrivere e comporre rimane un fatto inspiegabile, un dono innato. Io dico sempre che lo studio aiuta, migliora, espande certamente; ma se non l'hai dentro di te, nessuno puo' insegnartelo. La musica non ha confini ne' limiti, va oltre la materia, fa vibrare l'anima e ci avvicina al trascendente. Rimane in eterno. Piu' mistero di questo?"
Possiamo dire che lei vive e crea a stretto contatto con l'Assoluto. Quanto è importante per lei il Destino? E quanto ha inciso sulle sue scelte?
"Il destino, il fato per me è tutto. Il nostro destino è scritto nelle stelle. Le parche tessono i fili della nostra vita, noi possiamo fare poco per cambiarla. Certo la nostra determinazione gioca un ruolo importante. Io volevo fortemente essere un compositore ed un regista, ho lottato con tutto me stesso per ottenere questo. Ci sono riuscito e mi ritengo fortunato. Ma era gia' tutto destinato in precedenza. Ne sono fermamente convinto."
Mi permetto di definirla un genio perché vive l'Arte nella sua accezione più nobile. Che cos’è l'Arte per lei e cosa significa essere Artista?
"Essere un artista per me vuol dire...CREARE. Un artista crea e lascia una testimonianza con la musica, pittura, scultura, letteratura, danza, e cinematografia, anche se considero il cinema piu' una forma d'arte collettiva. Per fare un film servono molte componenti, molte persone. Invece suonare...puoi farlo da solo. Essere un artista vuol dire dare una tua visione del mondo e del tempo in cui vivi. Un vero artista difficilmente è compreso dai suoi contemporanei, perche' in genere è piu' avanti rispetto a loro. Ci sono infiniti esempi di artisti, geni, capiti solo molto tempo dopo. Un nome su tutti anche se azzardato...GESU' DI NAZARETH...incompreso nel suo tempo, venerato oggi."
Lei come regista ha girato svariati film ed è stato il primo qui in Italia a creare videoclip. Ne ha prodotti ben 167. C'è tra questi qualcuno che le è rimasto particolarmente dentro?
"Ne ho diretti 167...tutti mi sono rimasti impressi e li ricordo tutti. L'ultimo lo considero sempre il migliore, quello che faro'. Certamente una svolta alla mia carriera fu quello di FANTASTICO 8 di CELENTANO con HEATHER PARISI. Un video complesso realizzato con un grande budget. Poi quelli realizzati per CECCHETTO, ma ce ne sono davvero tanti. Li amo tutti. Il videoclip è la sintesi perfetta musica/cinema. Mi piace troppo."
Per lei che vive a stretto contatto con l'immagine, cosa significa creare musica?
"Creare musica per me è un fatto inconscio...spesso mi sveglio con un motivo in testa, vado al piano anche nella tarda notte e lo definisco. Io da sempre associo un'immagine, una scena ad una musica. Penso ad una scena di un film ed ho in mente il tema musicale e viceversa. E' sempre stato cosi', musica/immagine in un binomio indissolubile. Pensate alle grandi accoppiate LEONE/MORRICONE, FELLINI/ROTA, SPIELBERG/WILLIAMS SCOTT/VANGELIS e cosi' via. Cosa sarebbero le scene di magnifici films senza la musica che le esalta in un matrimonio perfetto. Cosa sarebbero i titoli di testa degli 007 senza le meravigliose canzoni di JOHN BARRY...ed oggi di HANS ZIMMER, e come farebbero a dondolare lentamente le cupe cime degli alberi di TWIN PEAKS senza lo struggente tema di BADALAMENTI...musica/immagini: connubio perfetto!"
Maestro Festa, cosa pensa del cinema italiano?
"Il cinema italiano è stato un GRANDE cinema. LEONE, FELLINI, MONICELLI, il primo ARGENTO, AVATI e poi tutto il neorealismo, si, un grande cinema. E poi i suoi grandi interpreti, TOTO', SORDI, DE SICA, TOGNAZZI, MANFREDI, ANNA MAGNANI e tanti altri. Oggi purtroppo quel cinema non esiste piu'. Non ci sono i presupposti culturali ne' economici. E' un cinema povero di idee, di talenti, di interpreti, di sogni. Specchio dei tempi...cosi' anche nella musica. I giovani, veri fruitori di musica e cinema, hanno pochi ideali, vivono una realtà molto materiale basata solo sull'avere. sull'apparire e non sull'essere. Finta estetica, zero contenuti e tanta tanta ignoranza. Io con il mio lavoro mi confronto ogni giorno con loro e non sanno davvero nulla, pochissima cultura. Vivono solo il presente, non conoscono il passato. Non sapendo che il FUTURO E' NEL PASSATO. Ma non è colpa loro...gli hanno insegnato finti valori, basati sul consumismo. Cambiera'. Prima o poi. E nascera' un nuovo cinema basato sul talento."
Lei e’ anche produttore di cantanti. Che considerazione ha del mondo della canzone oggi?
"Vale quanto sopra...non esistono piu' i DALLA, DE ANDRE', BATTISTI, PINO DANIELE... oggi ci sono il RAP, TRAP, REAGGAETON, davvero poca roba di cui non rimarra' traccia. Ma ripeto, riflettono la nostra realta', triste vuota priva di speranza e sogni. E sognare è tutto. I REALITY poi li trovo DELETERI. Creano finti artisti con un'infarinatura basata sulla superficialita' facendoli poi passare per STAR. Pollice verso. Ci vuole ben altro...anni di studio, sacrifici, lotte, ma sempre spinti da quella passione che oggi sinceramente non vedo."
Si ha l'impressione che il giornalismo oggi si presti ad accostamenti azzardati tra cantanti, a rischio di perdere credibilita'. Come lo spiega?
"La stampa ha sempre fatto da cassa di risonanza al potere. Non mi meraviglia che scrivano cose anche ridicole, paragonando pagliacci sanremesi, che hanno bisogno di finte tragressioni - dal look ai comportamenti - per mascherare la loro TOTALE mancanza di voce, intonazione ed idee, a grandi geni del passato. Siamo seri per favore. I cantanti sono ben altro. BOWIE, ZERO stupivano per la loro trasgressione che era la visualizzazione di un progetto musicale innovativo, serio, profondo, Oggi c'è davvero il nulla. Stampa colpevolmente complice, non è una novità."
Per lei nel cinema hanno lavorato nomi eccellenti. Da Rossano Brazzi e Alida Valli a Ugo Pagliai e Giorgio Albertazzi giusto per citarne alcuni. Pensa che in futuro il Cinema risorgerà dalle sue ceneri, oppure per il cinema, in particolare quello italiano, non intravvede alcun futuro?
"Ho avuto la fortuna ed il piacere di dirigere e collaborare grandi attori italiani ed internazionali...ALBERTAZZI, INGRASSIA, BRAZZI, PAGLIAI, ALIDA VALLI...DONALD PLEASENCE, un mio mito che vedevo al cinema in HALOWEEN, DAVID WARBECK, CARROL BAKER. Dei divi. Oggi difficilmente torneranno grandi interpreti italiani, con qualche eccezione tipo FAVINO che reputo bravissimo. Quei grandi attori, e quelli che ho conosciuto in tutto il mondo, avevano una cosa che oggi non c 'è' piu': l' UMILTA'. Complici mi ripeto i TALENT, INTERNET dove tutto è proposto senza alcun filtro. Ma come un 'araba fenice...il cinema italiano risorgera'...non so se ci saro' per vederlo perchè temo che ci vorrano almeno un paio di generazioni."
Maestro, lei si professa cristiano credente, qual è il suo rapporto con la Fede?
"Io sono credente, nel senso che credo in un trascendente. Sono Cristiano pur non frequentando chiese ne' altro. Gesu' credo sia il piu' grande mistero, è riuscito la' dove nessuno mai era riuscito: dividere in due la storia, prima e dopo Cristo. E tutto il mondo è basato su questo, e non puo' essere un semplice caso una mera convenzione. Sono stato sul Sinai e nei luoghi cosiddetti Santi...ne ho avuto una grande impressione e la nitida sensazione che quei posti siano stati testimoni di qualcosa di grande. Credo che dentro ognuno di noi esista questa luce, non tutti riescono a vederla. Io la intravvedo ed al di la' della razionalita', è un innamoramento che è in genere appunto irrazionale. Ma esiste e fa muovere il sole e l'altre stelle."
Colpisce la sua visione critica e analitica della realtà. Quanto questo suo aspetto si coniuga con la sua percezione dell'Assoluto?
"Vale quanto detto precedentemente. Per me la vita non finisce con la materia. L'universo, la parola infinito non hanno un senso logico per noi terrestri. Tutto deve avere un senso, una spiegazione...che noi chiamiamo DIO."
Maestro Festa, lei è anche un ottimo sceneggiatore che predilige i film horror e thriller. Quali sono gli ingredienti per esprimersi al meglio in questo genere?
"Il cinema thriller ed horror, come tutto il cinema in genere cosi' come la musica, deve creare una cosa fondamentale: le EMOZIONI. Che siano paura, commozione, riflessione o divertimento. Ed e' la cosa piu' difficile. Ci vuole un grande talento per creare e suscitare brividi. I grandi maestri ce lo hanno insegnato...HITCHCOCK su tutti, DE PALMA, CRAVEN, CARPENTER, ROMERO, ARGENTO. Loro sapevano sì creare suspence, suscitare emozioni profonde. Molto difficile davvero. E' tutto basato sull'uso delle immagini e delle inquadrature accompagnate da una colonna sonora adeguata, fotografia di effetto e da una solida sceneggiatura. Il mix di tutto questo è l'emozione appunto."
Veniamo ora al suo aspetto “mistico”. Ha creato una mostra che ha come protagonista Padre Pio. Com'è nata questa idea?
"Nel 2000 ho scoperto di avere un mio prozio, dott. GIORGIO FESTA fratello di mio nonno paterno, che fu un medico e professore universitario che fu incaricato negli anni 20 di studiare a fondo i fenomeni di PADRE PIO e di farne una relazione segreta in Vaticano. Zio Giorgio, che era un ateo convinto, fu sorpreso dai risultati medici e fisici che riscontro' nel frate...stimmate reali e lesioni che non si rimarginavano, temperature corporee fino a 48 gradi, guarigioni inspiegabili. In tanti anni passati al fianco di PADRE PIO di cui divenne amico e strenuo difensore anche nei confronti dello stesso Vaticano, raccolse una serie impressionante di oggetti, reperti, foto, scritti ecc. del frate di Pietrelcina che conservo' gelosamente fino alla sua morte nel 1940. Io per una pura coincidenza trovai tutto questo materiale, oltre mille reliquie ed oggetti, lo studiai a fondo e decisi di farne una grande mostra per far conoscere a tutti questa bellissima storia di una grande amicizia tra uno scienziato ed un Santo. Mostra che ho realizzato in molte città italiane con grande partecipazione popolare. E che continuero' a portare in giro. A chi interessa puo' vedere il mio sito internet...www.padrepiolagrandeluce.it"
Il tema del “Mistero” è affascinante e alquanto vasto. Ha mai pensato di scrivere e girare film su altri probabili mondi?
"Sarebbe molto interessante. In Italia è molto difficile se non impossibile realizzare film di fantascienza o parascienza. Mancano i fondi e la volontà. Mi piacerebbe fare un film sul lato oscuro della Luna, dove pare ci siano cose molto interessanti. E' un tema che mi appassiona molto cosi' come il fenomeno ufologico, io stesso ho visto chiaramente un ufo in Sardegna quando ero ragazzo, e si, mi piacerebbe molto realizzare qualcosa in tal senso. PADRE PIO disse...esistono molti piu' mondi abitati che granelli di sabbia sulla tua
mano. Io ne sono convinto"
È incredibile come l'Arte riconduca l'uomo al Divino. Il grande Mistero non è forse in noi stessi?
Ringrazio il Maestro Festa per averci resi partecipi di un mondo che necessita di acute riflessioni e di quella riverenza che noi oggi non mostriamo più. A lui e ai suoi prossimi successi i migliori auguri da parte mia e della Redazione.