Scigliano e il ponte del diavolo (FOTO/VIDEO)
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Scigliano e il ponte del diavolo (FOTO/VIDEO)

L'associazione diavolo-ponte ha origini remote che descrivono con tinte fosche il momento del passaggio.

Il diavolo, impersonto da Caronte nell'Inferno di Dante quale traghettatore delle anime, da sempre con svariate rappresentazioni riempie di leggende e fantasiose storie l'immaginario popolare. Il ponte è il tramite, il senso del viaggio e più è antico, più è capace di suggestionare. I ponti costruiti in pietra hanno narrazioni non sempre decifrabili e pietre intaccate da orme che rievocano passaggi a volte sinistri.

VIDEO: Il Ponte Romano Sul Savuto Rievocazione storica

Di ponti del diavolo in Italia ce ne sono tanti, ma uno in particolare merita la dovuta attenzione. il ponte costruito sul fiume Savuto, antica via di raccordo tra la Calabria tirrenica dove sfocia e l'entroterra, e’ tra i più antichi ponti romani meglio conservati a due archi e a volta unica. Risalente al II sec. a.C. sorge sulla via Popilia che da Reggio Calabria  portava a Capua, via di transito percorsa probabilmente da Annibale circa cinquant'anni prima la costruzione del ponte che ne ha ereditato il nome. L'autostrada domina dall'alto la valle dove scorre il fiume lontano dai rombi delle auto e al centro di una fitta vegetazione che da esso trae forza e sostentamento. La chiesetta di San Michele  costruita il secolo scorso è una cappella edificata  a scopo devozionale che consegna alla protezione dell'arcangelo un territorio pagano funestato dall'ombra del diavolo.

Un tempo il Savuto, la cui origine del nome è tuttora  misteriosa, era una importante via fluviale e proprio in quel tratto perse la vita in un brutto incidente la regina Costanza d'Altavilla la cui salma riposa nel duomo di Cosenza. Non a caso la fontanella di fianco al ponte si chiama della Regina.

Il fiume Savuto raccoglie nelle sue acque importanti pagine di storia che ci riportano a popoli ormai estinti e che i Calabresi tendono a recuperare e a divulgare grazie a giornate di rievocazioni e ricostruzioni storiche come quella di oggi che ha visto protagonisti il ponte di Annibale e il Comune di Scigliano. Vere e proprie scene di combattimento anticipate dall'intervento augurale delle vestali col sacro compito di attrarre la protezione degli dei, ci hanno catapultati nell'universo pagano calabro in cui le popolazioni autoctone difendevano strenuamente  i territori dai colonizzatori greci e dagli usurpatori romani.

Sui Brettii possediamo ad oggi poche informazioni. Popolo nomade proveniente dal Centro Italia fusosi successivamente con i Lucani, acquisto' la stanzialita' qui in Calabria dove rivendico’ la propria autonomia dedicandosi al commercio di legname che avveniva per via fluviale e specializzandosi nella produzione della pece all'epoca molto richiesta. Popolo ribelle e di nobile fierezza mai volle piegarsi al dominio altrui al quale contrappose l'organizzazione delle sue tribù sparse nel Sud Italia che riconobbero in Consentia, luogo del consenso (Cosenza) il loro centro di riferimento. Di probabile origine nordeuropea, i Bretti, nonostante la romanizzazione successiva alle ingenti perdite di soldati, hanno lasciato strascichi importanti nella popolazione calabra alla riscoperta oggigiorno della propria identità.

 

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